UDINE – 25 aprile come mai lo avevamo vissuto, con mascherine al volto e tanta voglia di libertà, forse la stessa che assaporarono i nostri padri e i nostri nonni nel 45, quando festeggiarono la fine della guerra e della dominazione nazista sul Friuli, forse la stessa che rievocarono altri nel 1970 quando fu inaugurato il Monumento alla Resistenza in piazza 26 luglio a Udine. Oggi la libertà che chiediamo non ci puo’ essere pienamente data perche’ una subdola pandemia ci relega ai nostri luoghi domestici o nelle stesse vicinanze.
Siamo tutti un po’ tristi, come se quella libertà politica del 25 aprile non ci appartenesse, siamo tutti molto preoccupati perché non siamo alla fine della guerra, ma nel mezzo di essa, con tutti gli interrogativi ai quali non sappiamo rispondere.
Che faremo, rinvieremo la festa al prossimo 25 aprile? Qualcuno comincia ad uscire, le restrizioni sanitarie sono state allentate. La speranza… quella si, come quella che vuole richiamare la scultura in ferro di Dino Basaldella entro il perimetro del Monumento di Gino Valle.
Dante Alighieri scrisse nel primo canto del Purgatorio: libertà va cercando che è si cara …
Si libertà, ma anche tristezza e incertezza.
vito sutto