Un grande albero gira sul palcoscenico e pare rovesciarsi da un momento all’altro, fragori sonori e un interminabile coro di voci che esprimono lamenti.
Questa in sintesi la dinamica dello spettacolo 19 luglio 1985 una tragedia alpina, per la regia di Filippo Andreatta e la drammaturgia di Marco Bernardi.
Appuntamento al Mittelfest per ricordare la sciagura di Stava, in Trentino, che causo’ oltre duemila morti in quel drammatico luglio 85.
Lo spettacolo acuisce il dramma presentando i cantori in bianco, una presenza quasi di anime,che volcalizzano piuttosto che esprimere parole, quasi un lamento di morte.
Le didascalie scorrono rapide (forse troppo) e narrano l’accadimento denunciando i responsabili di una strage che testimonia che la natura deve essere rispettata.
Quando non lo è , si ribella e scarica il suo furore.
E’ accaduto tante volte e ancora potrebbe accadere se non misuriamo ” l’empatia” con essa, controllando noi stessi, uomini dominatori del creato, o quanto meno che ci crediamo tali.
Ma non è vero. E allora attenzione alle speculazioni. Vigiliamo tutti.
Un messaggio  per riflettere tutti. Non diciamo che la colpa è solo degli amministratori, dei politici
Vito Sutto

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