Al largo delle coste atlantiche dell’Africa il 2 luglio 1816 una fregata francese venne colta dalla tempesta: un fatto di cronaca che fece molto scalpore all’epoca perché delle 400 persone presenti a bordo non tutte trovarono posto sulle scialuppe di salvataggio, così venne costruìta con molti sforzi una zattera in cui si ammassarono 149 superstiti.
Questo fatto oltre a essere riportato da tutti i giornali del’epoca ispirò molti poeti, scrittori e pittori.
In particolare il pittore francese Théodore Géricault dipinse un quadro per descrivere alle persone meno colte quanto accaduto, intitolato “la zattera della Medusa”. La zattera restò in balia delle onde per 12 giorni, durante i quali i moribondi furono buttati in mare mentre la fame, la sete e la disperazione diedero origine ad episodi di cannibalismo. La situazione mi sembra molto simile a quella in cui ci troviamo oggi, perché i poveri, i vecchi, i deboli in generale con difficoltà economica e sociale stanno subendo le problematiche irrisolte di una società che non sa di preciso cosa vuole, dove andare, come risolvere i problemi che emergono da un giorno all’altro, con una economia distrutta e radicalmente cambiata in preda dei potenti della terra e dei tutelati.
Gianni Strizzolo