A 700 anni dalla morte, il Giovanni da Udine dedica al Sommo Poeta tre ascolti immersivi con le voci di Giuseppe Bevilacqua, responsabile del progetto artistico, Serena Costalunga, Gianni Nistri e il commento di Domenico De Martino. Per la parte musicale intervengono Matteo Bevilacqua al pianoforte e il coro di Ruda diretto da Fabiana Noro

Udine, 13 marzo 2021 – In occasione delle celebrazioni per il 700mo anniversario della morte, il Teatro Nuovo Giovanni da Udinepropone al pubblico un omaggio speciale al padre della lingua italianaAl suon de la sua voce – tre ascolti immersivi nella poesia della Divina Commedia di Dante Alighieri, un progetto artistico di Giuseppe Bevilacqua che sarà disponibile liberamente sul sito del Teatro (www.teatroudine.it, sezione podcast) a partire dal 25 marzo in occasione del Dantedì.

Ogni ascolto, della durata di circa 45 minuti, è dedicato a una Cantica; alla voce del direttore prosa del Teatro Nuovo si accompagneranno quelle di Serena Costalunga e Gianni Nistri e gli appunti di critica dantesca a cura di Domenico De Martino mentre per la parte musicale potremo ascoltare Matteo Bevilacqua al pianoforte e il Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro.

Caratteristica saliente di questo omaggio al padre Dante sarà la possibilità dell’ascolto binaurale, con una spazializzazione del suono registrato di grande suggestione acustica. La lettura dell’attore e regista Giuseppe Bevilacqua, tra i massimi esperti di tecnica vocale in Italia e sensibilissimo interprete dei versi danteschi, – è “spazializzata” grazie al disegno del suono binaurale a cura di Alessandro Sdrigotti e Claudio Parrino. Questo processamento del suono ottiene effetti di grande suggestione acustica, particolarmente adatta ad immaginare i percorsi fisici e metaforici dei versi danteschi, permettendo all’ascoltatore di vivere una esperienza immersiva in un suggestivo “paesaggio sonoro”.

Le presenze femminili della Commedia sono interpretate dalla brillante vocalità di Serena Costalunga, attrice friulana neodiplomata all’Accademia Silvio D’Amico; i canti sono brevemente introdotti da parafrasi lette da Gianni Nistri e conclusi da appunti di critica dantesca registrati direttamente dall’autore, Domenico De Martino, docente di Storia della critica letteraria dell’Università di Pavia e direttore del Festival Dante2021 di Ravenna.

“Dopo un primo omaggio al Paradiso dantesco rappresentato dallo spettacolo di apertura della nuova stagione di prosa, uno dei pochissimi che siamo riusciti a mettere in scena a causa della pandemia, volgiamo nuovamente lo sguardo sull’immensità della Divina Commedia – spiega Giuseppe Bevilacqua – con il proposito di dare un segnale di qualità e impegno in un momento difficile come quello che stiamo attraversando.  La possibilità di “riscoprire” il mondo, e quindi di credere di poterlo riprogettare, migliorare, è forse l’eredità più grande che ci ha lasciato Dante e speriamo che il nostro pubblico possa cogliere questo anelito di speranza anche nel piccolo lavoro che ci ha visti impegnati a teatro nonostante il fermo di questi mesi”.  

Nei tre ascolti immersivi proposti l’apporto dell’ascolto musicale non è mai impostato come un mero intercalare tra i suoni delle voci e neppure come un frapposto commento musicale alle parole del padre della lingua italiana. I brani di Liszt, Ligeti e Rachmaninov – eseguiti dal giovane ma già pluripremiato pianista udinese Matteo Bevilacqua – e di Whitacre, Sato e Da Rold – cantati con la ben nota espressività artistica dal Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro – saranno intrecciati alle voci dei lettori, grazie anche all’uso dei battimenti acustici, interagendo con queste e generandone colori, ritmi e forza espressiva. 

Nel primo ascolto, Mossi la voce vengono letti integralmente i canti I e V, dell’Inferno, conclusi dalle terzine finali (vv. 127-139) del canto XXXIV.  Lo stile vocale epico-narrativo si intreccia ai brani pianistici Sunt Lacrymae Rerum di Franz Liszt e dello Studio n. 13 di György Ligeti.

Nel secondo ascolto Tutti insieme ad una voce, sono letti integralmente i canti I e XXX del Purgatorio, conclusi dalla lettura delle terzine finali (vv. 139-145) del canto XXXIII. Lo stile vocale psicologico-narrativo si appoggia all’esecuzione del brano pianistico Preludio n. 10, op.32 di Sergej Rachmaninov e di quello corale Lux aurumque di Eric Whitacre 

Il terzo ascolto Che voce avrai tu più è impostato a uno stile vocale intimo-piano, nella lettura integrale dei canti I e XXXIII del Paradiso, intrecciati ai brani corali Lux aurumque di Eric Whitacre, Expergisci di Kentaro Sato e Ubi caritas di Manolo Da Rold.

Giovedì 25 marzo 2021 – DANTEDÌ

nel VII centenario della morte di Dante Alighieri

AL SUON DE LA SUA VOCE

Tre ascolti immersivi nella poesia della Divina Commedia di Dante Alighieri

Con le voci di Giuseppe Bevilacqua e Serena Costalunga e di Gianni Nistri

appunti di critica dantesca di Domenico De Martino

musiche di Franz Liszt Sunt Lacrymae Rerum, da Années de Pèlerinage: Troisiéme Année

György Ligeti Studio n. 13 da Studi per pianoforte. Secondo libro

Sergej Rachmaninov Preludio n. 10 op.32

eseguite al pianoforte da Matteo Bevilacqua

registrazioni in presa diretta dal palcoscenico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine

brani corali di Eric Whitacre Lux aurumque

Kentaro Sato Expergisci

Manolo Da Rold Ubi caritas

eseguiti da Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro

registrati nella Basilica di Aquileia il 27 settembre 2020

Ferdinando Mussutto pianoforte

Gaber Radojevic fonico

registrazione, montaggio e disegno del suono binaurale Claudio ParrinoAlessandro Sdrigotti

produzione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, febbraio-marzo 2021 

consulente artistico Giuseppe Bevilacqua

Ascolto 1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Explore More

Alla parrocchia del Carmine per dare l’addio al Notaio Tremonti

Udine – Erano presenti tre rettori dell’università di Udine oltre al sindaco Fontanini e altri notabili presso la parrocchia del Carmine per il funerale del Notaio Tremonti. Alla fine della

Far east festival è la grande festa del cinema orientale

Giunto alla 26 edizione, il Festival propone 79 film selezionati in 12 paesi.Vi sono anteprime mondiali, europee ed italiane che per nove giorni, fino al 2 maggio consentiranno al pubblico

Tullio Crali, una vita per il futurismo

Tullio Crali, una vita per il futurismo, è il titolo di una mostra che può essere visitata a Gorizia al Museo Santa Chiara fino al 29 settembre.L ‘avvocato Marino De