Appuntamento a Udine e a Trieste debutta “Dantis Exilium” di Angelo Floramo, il viaggio leggendario di Dante tra le terre del Friuli Venezia Giulia

 

dante esil

Udine – La sesta edizione di FESTIL_Festival estivo del Litorale diretta da Alessandro Gilleri, Tommaso Tuzzoli, e Katja Pegan volge al termine con un doppio appuntamento, un singolare omaggio a Dante Alighieri nell’anno del sette centenario dalla morte del Sommo Poeta. Debutta mercoledì 4 agosto (ore 21.00) alla Corte di Palazzo Morpurgo (in caso di maltempo, Teatro San Giorgio) a Udine, con il sostegno del Comune di Udine e in collaborazione con Teatro Contatto Blossoms/Fioriture, e al Teatro dei Fabbri a Trieste venerdì 6 agosto (ore 21.00), “Dantis Exilium – una storia di confini, profuganze, inferni, di e con Angelo Floramo, in dialogo con Gianni Cianchi, per le letture a cura di Massimo Somaglino. Una produzione Tinaos ispirata alla leggenda secondo la quale Dante avrebbe attraversato il Friuli Venezia Giulia e sostato all’interno del Castello di Tolmino, dove avrebbe composto alcune parti dell’Inferno della Divina Commedia.

Il progetto viene presentato in due appuntamenti, per una sorta di dittico in cui si dipana e si rielabora la preziosa matassa di informazioni raccolte durante il processo di ricerca artistica, ma «nessuno si aspetti di incontrare il poeta vate, ma il profugo, lo sbandato, l’errante. – scrive la compagnia – In definitiva colui che a fatica cerca di riemergere dall’Inferno»: dagli inferni personali di Dante, che sono in definitiva anche i nostri, le affabulazioni di Angelo Floramo si intrecceranno con le letture di Massimo Somaglino e le glosse sapienti di Gianni Cianchi in una sorta di discanto la cui cifra è plurale, come la materia che viene cantata.

La voce del Sommo Poeta, contaminata e sporcata dalle interferenze del vivere quotidiano, diventa dunque di volta in volta canto o invettiva, incoraggiamento o condanna: «Sullo sfondo restano i paesaggi delle nostre terre di frontiera – scrive ancora la compagnia – che probabilmente lo stesso Dante attraversò da ramingo, non diversamente dalle tante altre ombre che qui continuano a cercare disperatamente i loro varchi. Forse perché in questi paraggi la storia feroce dei grandi ha spesso fatto tana divorando l’umanità multipla e plurale di cui i nostri luoghi sono intrisi».

Il cammino leggendario di Dante viene così proposto a Udine e a Trieste in due versioni autonome e figlie dello stesso sguardo. Due le linee di ricerca: da un lato i temi del tempo, della morte, della profezia, dell’esilio e dell’alterità; dall’altro, la componente dell’esilio sarà affiancata da un’attualizzazione di queste stesse tematiche, insieme alla nostalgia e alla salvezza.

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