Dante pellegrino solitario

La compagnia scempia fu abbandonata.
Il pellegrino Dante seppe fare parte a sé, perseguendo l’obiettivo salvifico.
Lo hanno ricordato nella celebrazione di Festil, Angelo Floramo con Gianni Cianchi e Massimo Somaglino, che hanno proposto brani, sopratutto dalla Commedia, che in una drammatica contemporaneità sottolineano i dolori della profuganza e dell”esclusione, del male di vivere dell”intelletuale, sempre condannato alla solitudine e alla caduta dei propri ideali.
Una serata perfetta ed emozionante che ha consacrato Tommaso Tuzzoli, direttore artistico che ha saputo costruire ancora una volta un Festival estivo del Litorale di alto profilo.
Le edizioni scorse non le abbiamo seguite integralmente ,ma quest”anno abbiamo colto il respiro di Festil, nelle serate udinesi, ed esso ci ha riempito i polmoni di salubre aria di civiltà
Vito Sutto

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