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Corno di Rosazzo – Un ruolo determinante per la produzione vitivinicola ma anche per la tutela e valorizzazione del territorio si ritrova nella figura dell’enologo che ha il compito di assicurare al processo di realizzazione dei prodotti enologici, dalla coltivazione del vigneto alla diffusione delle bottiglie sul mercato di collocazione, un percorso atto a garantire una qualità sostenibile e il successo tra i consumatori e i degustatori, dai quali può trarre giovamento l’economia del Friuli Venezia Giulia.
È quanto è stato detto alla convention annuale Prevendemmiale dell’Assoenologi FVG, presente l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali, assieme al presidente nazionale della categoria, occasione per fare il punto sull’andamento della campagna viticola in corso, sulle prospettive, le eventuali criticità, le potenzialità di eccellenza, ma anche per sviluppare alcune riflessioni sulle strategie e gli obiettivi dell’intero pianeta vino regionale, con riflessi anche sul mondo rurale. L’evento, tenutosi a Corno di Rosazzo a Villa Cabassi Nachini, ha visto una folta partecipazione dei tecnici del mondo vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia, ma anche dei vertici delle realtà locali, regionali, delle realtà vicine, anche perché questa edizione permetteva di aprire una finestra sull’andamento del settore in un periodo complesso quale quello attraversato dalla pandemia.
I temi principali affrontati dai qualificati relatori ruotavano attorno al concetto che il vino risulta essere sempre di più un ambasciatore delle carature e della qualità del territorio e della realtà di produzione. Realtà nella quale, la necessità di coesione, del saper fare sistema risultano essere ancor di più oggi gli elementi cardine per la tenuta e la crescita di un settore che in certi segmenti ha ancora spazi di espansione, come quelli del Prosecco Doc e del Pinot Grigio.
Occorre però che l’intera filiera enologica si impegni, sempre più unita, per consolidare e rafforzare il livello di qualità, già alto, e sia capace di affermare l’immagine del prodotto vino del Friuli Venezia Giulia nel mondo.
Per raggiungere questo traguardo serve poter essere in grado di affrontare e superare il confronto con le altre realtà di produzione, che hanno ormai consolidato la loro immagine.
Per favorire questo processo, la Regione è disponibile a fornire un sostegno mirato, nella consapevolezza che dovranno essere sempre le aziende e i loro Consorzi a voler investire con convinzione nella promozione, in quanto le istituzioni non si potranno sostituire alla loro capacità di conoscere e interpretare i mercati e le tendenze. Tendenze spesso determinate da una non approfondita conoscenza delle specificità di un settore articolato e complesso qual è la vitivinicoltura, e proprio gli enologi possono favorire le stesse aziende, ma anche gli enti pubblici e i consumatori, nell’affermazione di una cultura del territorio, attraverso la quale il vigneto Friuli Venezia Giulia non potrà che vincere ancor nuove sfide.

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