Il documento, che sarà ora presentato al presidente Fedriga, indica dieci azioni per sfruttare la posizione centrale della città nel nuovo sistema europeo della mobilità.
La cabina di regia di FriuliEuropa ha terminato la propria ricognizione individuando dieci azioni di intervento affinché la città di Udine e il sistema territoriale più ampio friulano possano sfruttare la posizione geografica strategica nel sistema europeo della mobilità.
Creato da Comune e Università di Udine ha iniziato il proprio lavoro nel luglio scorso. Guidato dal professor Alberto De Toni, ordinario di ingegneria economico-gestionale presso l’Università degli Studi di Udine, il gruppo, composto da esperti indicati dai due enti partner (Mauro Pascolini, Giovanni Barillari, Zorro Grattoni, Alessandro Papparotto, Rossano Cattivello, Giovanni Longo, Nicola Baldo e Luca Vittori con l’assistenza organizzativa di Massimo Di Silverio e Lucia Gardisan), ha realizzato una serie di audizioni con personalità di alto profilo tecnico del calibro di Zeno D’Agostino, Elena D’Orlando, Maurizio Maresca, Maurizio Ionico, Sandro Fabbro, Magda Uliana e Lucio Penso per formulare alla fine una relazione finale che è stata consegnata nelle mani del sindaco Pietro Fontanini e del rettore Roberto Pinton.
“Il nostro lavoro ha inteso mappare le opportunità che Udine e il contesto ampio in cui è inserito possono cogliere con azioni di carattere non solo infrastrutturale, ma anche finanziario, fiscale, organizzativo dei servizi, energetico e urbanistico – ha spiegato De Toni – abbiamo voluto proporre appositamente una visione di insieme perché il futuro della città è legato allo sviluppo del territorio e il futuro del territorio è legato al ruolo che Udine riuscirà ad avere”.
Secondo il sindaco di Udine Pietro Fontanini “ci sono due livelli territoriali su cui intervenire, con la consapevolezza che il Pnrr avvicina l’orizzonte delle opere e impone la loro cantierabilità al 2026. I livelli sono Udine e il Friuli: ci sono progetti da sviluppare su scala cittadina – per esempio, recuperando l’area ex Safau e lavorando sulla rete ferroviaria in accordo con Rfi – e altri che presuppongono che Udine interpreti il ruolo di leader del territorio friulano, con una pianificazione che consenta al Friuli di creare un sistema logistico competitivo che funga da asset complementare al Porto di Trieste. Il sistema Friuli deve dimostrare la maturità e la capacità di capitalizzare il Pnrr. Penso alla velocizzazione della linea ferroviaria Udine-Pordenone-Treviso-Mestre, al raddoppio della ferrovia Udine-Cervignano e alla realizzazione del passante esterno alla stazione di Udine. Risulta del tutto evidente – chiude Fontanini – che noi proponiamo modelli logistici funzionali, sarebbe drammatico giocare derby territoriali piegando il Pnrr a logiche di piccineria campanilistica”.
“Questo è un documento che non vuole alimentari altri esercizi teorici, ma mette a disposizione della politica una lista di azioni che ora può scegliere di approfondire e tradurre in azioni concrete” ha commentato Pinton, confermando la disponibilità dell’ateneo friulano a supportare l’approfondimento tecnico e la progettazione di singole azioni.