Malacarne: la Commedia dell’Arte made in Friuli arriva al Teatro Bon

 

 

Malacarne_Compagnia BRAT_038 Malacarne_Compagnia BRAT_096Dopo aver assistito alla storia di Guarnerio d’Artegna raccontata dal Teatro Incerto e da Angelo Floramo, il pubblico del Teatro Luigi Bon di Colugna si potrà immergere venerdì 3 dicembre nelle ambientazioni poetiche e mitologiche della Commedia dell’Arte. Alle 20.45 sul palco del Bon andrà in scena Malacarne, la ballata dell’Amore e del Potere, testo scritto da Marco Gnaccolini, diretto da Michele Modesto Casarin, uno dei più premiati e apprezzati registi e docenti di questo genere teatrale, e interpretato dagli attori della Compagnia friulana BRAT: Mina Carfora, Claudio Colombo, Filippo Fossa, Agata Garbuio e Federico Scridel. Le maschere di scena sono opera della stessa compagnia, lo spettacolo è prodotto da Brat e Pantakin con il sostegno della Regione FVG e arriva nel Circuito ERT per una sola replica. 

Malacarne è una storia di miti, divertente e poetica, che vede intrecciarsi due vicende: la spasmodica ricerca di un leggendario tesoro nascosto e un amore proibito nato sotto una cattiva stella. La vicenda è ambientata nel 1420, il Patriarcato di Aquileia è sconfitto dai soldati veneziani guidati dal Capitano Tristano Sorestan, mercenario al soldo della Serenissima. Così i contadini friulani si ritrovano ad essere sotàns, sottomessi. Tra questi vi è Malacarne che, per non abbandonare la propria terra e riscattarsi, accetta di diventare servitore di Pantalone, mercante veneziano finanziatore dell’impresa. Questi brama il leggendario puteum aureo e perciò incarica il friulano assieme al turco Karagoz di trovare il tesoro. Accecato dalla brama di potere e denaro, baratta la giovane figlia Bora in cambio della supremazia mercantile sui territori conquistati. Ma la ragazza, aiutata dalla balia, sfugge alle grinfie del padre padrone, andando incontro a un amore inaspettato.

Le maschere BRAT sono mezze maschere costruite con un insieme di materiali simili alla cartapesta, con colori, forme e tratti antropomorfi. Perché la maschera in scena abbia vita, sono fondamentali lo studio del corpo e l’analisi del movimento. Per questo motivo gli attori di BRAT si lasciano contaminare anche da altre discipline come la danza e il mimo. 

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