Due giganti del teatro italiano al Giovanni da Udine, nei mesi della grande riapertura, nei mesi di convalescenza anche della popolazione teatrale che deve riprendere le abitudini prepandemiche, due giganti sul palcoscenico.
Sono Umberto Orsini e Franco Branciaroli, tra le voci piu’ autorevoli della scena italiana e forse ben oltre. La storia di Pour un oui ou pour un non ,è la vicenda di antichi fraintesi,di affermazioni non fatte, di ingiurie temute, di pensieri inespressi e di ambiguità sociali che la borghesia europea ben conosce. I pensieri non si possono fermare e divengono parole, storte sillabe ambigue, esclamazioni, che si depositano nella coscienza e determinano fratture, mutamenti di stati d’animo e di comportamento talvolta irreversibili. Nathalie Sarraute scrive e i due giganti sulla scena, in un salotto borghese carico di libri che arrivano fino al soffitto, interpretano.
E riescono superbamente a identificarsi in due vecchi amici divisi da rancori inespressi, sospetti ,contorsioni mentali…tutti i libri della biblioteca anch’essa gigantesca,non li tutelano dalla disposizione d’animo ferita e dai malintesi.
Giunge un messaggio:allora la cultura è sufficiente a sconfiggere le stanze della mente piu’ segrete?
Accompagnano Orsini e Branciaroli le scene magistralmente costruite assiema alla regia, di Pier Luigi Pizzi.
La produzione è firmata Compagnia Orsini e Teatro degli Incamminati.
Ha ragione la nota di sala che accompagna gli spettatori-i due sono travolgenti attori della parola-
vito sutto