Udine – Ha ispirato una lunga e fortunata sequenza di film e serie tv e ora, finalmente, arriva anche sul palcoscenico: Orgoglio e pregiudizio, il capolavoro di Jane Austen, approda sulle scene nella prima versione teatrale diretta e interpretata e fortemente voluta da Arturo Cirillo. La pièce, nell’adattamento di Antonio Piccolo, ha ripreso nella primavera scorsa la sua fortunata tournée dopo lo stop forzato causato dalla pandemia e sarà in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine da venerdì 21 a domenica 23 gennaio 2022.
In occasione dell’arrivo dello spettacolo riprenderanno anche gli appuntamenti di Casa Teatro che metteranno come tradizione in primo piano l’incontro dal vivo con l’attore, i suoi vissuti artistici e umani nel confronto con i testi: il primo della stagione sarà proprio con la compagnia e il regista di Orgoglio e pregiudizio, Arturo Cirillo, in programma sabato 22 gennaio con inizio alle ore 17.30. Conduce la giornalista Fabiana Dallavalle, con un intervento di Alma Maraghini Berni esperta d’arte.
Pubblicato per la prima volta nel 1813, Orgoglio e pregiudizio è ancora fra i libri classici più venduti in ogni angolo del pianeta e non accusa affatto i segni del tempo, anzi: si dimostra più attuale che mai. In quello che è il probabilmente il suo romanzo più celebre, Jane Austen racconta con impareggiabile grazia e uno sguardo acuto sui personaggi le caratteristiche sociali di un periodo in cui, per le donne, l’unica possibilità di sopravvivenza era quella di fare un buon matrimonio. Sul finire del XVIII secolo, in Inghilterra, il facoltoso giovanotto Charles Bingley prende in affitto Netherfield Park, una tenuta nello Hertfordshire, suscitando l’attenzione e l’eccitamento delle famiglie residenti nel circondario. Ad essere più incuriosita è però la Signora Bennet che, con le sue figlie in età da marito, vede nella circostanza potenziali sviluppi matrimoniali. Dal 1813 Orgoglio e pregiudizio non smette di appassionare generazioni di lettori per i dialoghi folgoranti, l’ironia, le pungenti descrizioni di una realtà lontana eppure per certi aspetti anche vicina alla nostra. «Questo mondo sociale dove ci si conosce danzando, ci si innamora conversando, ci si confida con la propria sorella perché i genitori sono, ognuno a suo modo, prigionieri del proprio narcisismo, non mi sembra così lontano da noi – sottolinea Arturo Cirillo nelle note di regia –I romanzi di Jane Austen sono una spietata critica e allo stesso tempo un’amorosa dichiarazione d’appartenenza alla propria epoca. Per fare questo l’autrice si cala nei suoi personaggi/alter ego amandoli e prendendoli un po’ in giro, magari standosene nascosta dietro una tenda ad osservarli, ridacchiando tra sé. Da dietro quella tenda, come nel buio di una quinta, celata agli sguardi altrui ma attenta a non farsi sfuggire nulla di ciò che accade, Jane Austen reinventa la realtà attraverso la sua rappresentazione, ma mai smettendo di essere vera. Come avviene in teatro”. Le storie d’amore, i matrimoni, i compromessi rifiutati e la ricerca di un posto nella società che sono al centro del romanzo rendono imperdibile questa pièce che scandaglia il pudore, i turbamenti, le insicurezze, e – naturalmente – l’orgoglio e i pregiudizi che la giovinezza porta con sé, in un gioco in cui la realtà viene reinventata senza mai essere privata della sua verità.