Il Comune si candida a Mobilise, progetto europeo per ridurre le emissioni legate al traffico

 

 

Giulia ManzanUdine – Ridurre le emissioni legate al traffico. Promuovere modalità di trasporto sostenibili. Potenziare e rendere più sicure le piste ciclabili. Ampliare la gamma dei trasporti pubblici coprendo viaggi interni alla città e nell’hinterland. Sono alcuni dei punti principali del progetto “Mobilise” cui il Comune di Udine parteciperà in qualità di partner assieme al Comune di Verona (unico partner italiano), all’Università di Salisburgo e a soggetti istituzionali tedeschi, austriaci, belgi, sloveni e polacchi.

La decisione di aderire al progetto è stata presa dalla giunta comunale questa mattina, su proposta dell’assessore con delega ai progetti europei Giulia Manzan.

Spiega Manzan: “Si tratta del programma europeo Interreg 2021-27 dedicato alla macroarea geografica dell’Europa Centrale. Il piano consente di mettere mano alla mobilità cittadina in modo perfettamente coerente rispetto a quanto già deciso da questa giunta: ridurre i flussi viari delle auto private nel centro, incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico locale e incoraggiare i residenti a muoversi, in condizioni di sicurezza, in bici o a piedi. Ricordo l’adozione del BiciPlan – vero e proprio piano regolatore per i ciclisti – che raddoppierà la rete ciclabile esistente, portandola dagli attuali 58 chilometri (di cui 12% a corsia riservata, 42% pista bidirezionale e 46% percorso ciclopedonale) a un circuito complessivo di 112 chilometri, sommando sia i percorsi cittadini che quelli che collegano Udine con l’hinterland”.

Ancora Manzan: “L’importo complessivo del progetto è di due milioni 150mila euro, di cui 180mila destinati al solo Comune di Udine. Questa amministrazione continua ad aderire a progetti a tema energetico e ambientale, come Adriadapt, Alprgrids e Citycircle: il nostro obiettivo, perfettamente in linea con gli assi portanti dell’Unione Europea, è lavorare per una città più verde, sicura e vivibile”.

L’assessore chiude: “In attesa di sviluppare alcune strategie ad hoc, faccio alcuni esempi di soluzioni digitali e di comportamento dei cittadini legati alla micromobilità: in altre realtà sono state create app per supportare i cittadini negli spostamenti garantendo indicazioni sui punti di interscambio delle piste ciclabili, sono stati creati dispositivi che conteggino i passi o i chilometri percorsi, sono state adottate campagne di promozione e sensibilizzazione anche tra i dipendenti delle istituzioni rispetto ai benefici legati agli spostamenti a piedi o in bicicletta. Questi accorgimenti hanno contribuito a ridurre l’uso dell’auto privata aumentando contestualmente la consapevolezza del tema della mobilità sostenibile, sia nel trasporto verso il lavoro che nel tempo libero”.

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