concerto piano solo

 

Un messaggio di pace promosso dalla Compagnia di Arti e Mestieri, in collaborazione con Associazione Culturale L’Arte della Musica e Croce rossa italiana comitato di Pordenone ODV, per lanciare un grido oggi più che mai necessario: “Restiamo Umani”. A farlo, abbracciando musica e parole, è il musicista e compositore friulano Nicola Milan, tra i più apprezzati della sua regione, in un concerto-spettacolo all’Auditorium Concordia a Pordenone venerdì 6 maggio ore 20.45.

Restiamo Umani” è il titolo dell’ultimo progetto musicale di Nicola Milan, registrato, mixato e masterizzato a Cavalicco (UD) presso gli studi Artesuono di Stefano Amerio, che ne cura anche l’edizione musicale.

Questo lavoro discografico inizia prima della pandemia e la attraversa, assorbendone l’incertezza e le contraddizioni, quelle ancora presenti, scottanti, che appartengono a un’epoca di divisioni, contrasti e odio gratuito. “Restiamo Umani” diventa così simbolo in musica di integrazione e rispetto, portavoce del valore della diversità intesa come ricchezza.

La musica, di grande impatto emotivo, si diversifica e si arricchisce a ogni brano. Stili e suoni diversi, musica strumentale e vocale, impreziosiscono la partitura sonora che si alternerà ai testi in cui si mescolano elementi profondamente eterogenei: il rifiuto della guerra, il rispetto verso la Madre Terra, l’attaccamento alle proprie radici. Le composizioni originali esplorano generi e stili diversi, sottolineando la bellezza che nasce dalla fusione delle culture.

Il concerto vedrà Nicola Milan al pianoforte e fisarmonica accompagnato da Alessandro Turchet al contrabbasso, Pietro Sponton alle percussioni e batteria e Nicola Mansutti al violino. Ad arricchire la serata saranno le stupende voci del coro giovanile VocinVolo-Ritmea, diretto da Lucia Follador, e le toccanti letture dell’attore Paolo Mutti.

 

«Vogliamo riempire l’Auditorium Concordia di musica, di arte, di bellezza e di pace».

(La Compagnia di Arti e Mestieri)

 

 

 

L’album “Restiamo Umani”

L’album si apre con Pensavo che, proponendo la formazione tipica della tradizione jazz con Nicola Milan al pianoforte, Alessandro Turchet al contrabbasso e Pietro Sponton alla batteria. Ritroviamo il trio anche in chiusura con l’avvincente Ricercare, che propone un susseguirsi di sonorità e tempi diversi che scorrono fluidi fra momenti di tensione e ritrovati equilibri. Con la nostalgica “Notizie dalla quarantena”, al trio si unisce il violino di Nicola Mansutti richiamando delle sonorità francesi che ricordano Yann Tiersen. Si passa poi al piano solo con “L’incanto di un momento”, un brano dal forte potere evocativo che si inserisce nel filone del minimalismo creativo di Michael Nyman o Philip Glass. L’ascoltatore, inaspettatamente, viene poi trasportato in una dimensione totalmente diversa, con i brani corali magistralmente interpretati dal coro giovanile VocinVolo, diretto da Lucia Follador. Da Pace in Siria, un accorato appello alla pace in una regione martoriata da undici anni di guerra, si arriva a L’unica che c’è, brano ambientalista dedicato alla Madre Terra, fino ad Elegia Friulana che, sentito omaggio alle radici friulane dell’autore, è un susseguirsi di emozioni profonde.

 

Nicola Milan | bio

Compositore, pianista, fisarmonicista, dallo stile colto e raffinato, ma anche popolare, ha calcato numerosi palchi in Italia e all’estero, proponendosi principalmente con composizioni proprie. Con il Quinteto Porteño, di cui è il fondatore, ha pubblicato quattro album, tra cui “Desiderata” e “Rinascimento” (disco della settimana su Radio Rai3), ottenendo ampio apprezzamento da parte di pubblico e critica. Da solista, ha all’attivo un album di brani originali per pianoforte “Come una figura nella nebbia”: un viaggio emotivo intriso di passione per la vita.

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