Udine, 13 giugno 2022 – All’Università di Udine si sono rivolti a undici corsisti discendenti di emigrati friulani, per lo più di quarta o quinta generazione: ha aperto ufficialmente questa mattina il corso il perfezionamento “Valori identitari e imprenditorialità”. Anche se le difficoltà per i commercianti e artigiani di Udine sono molte, le autorità accademiche, rappresentanti dell’Ente Friuli nel Mondo, istituzioni partner del progetto, è con l’intervenuto del sindaco di Udine Pietro Fontanini, ha espresso l’auspicio che “al termine di questa fase che coniugherà didattica e tirocini formativi presso aziende del territorio, alcuni di questi giovani possano scegliere di allungare il periodo di permanenza in Friuli per renderlo, nella migliore delle ipotesi, definitivo”.
Secondo il sindaco “gli antenati di questi ragazzi hanno lasciato una terra, il Friuli, povera di opportunità e stretta nella morsa delle difficoltà e degli stenti, ma oggi il quadro è cambiato radicalmente: il Friuli ha un tessuto economico che esprime una domanda che l’offerta non riesce a soddisfare, quindi sarebbe molto importante che i giovani di oggi decidessero di tornare a casa, compiendo un viaggio inverso rispetto a quello dei loro antenati”. Molte le paure occupazionali della gente di Udine per questo il sindaco ha ricordato che “lo spettro della denatalità si allunga sulla nostra terra, abbiamo bisogno di giovani e di professionisti. Per noi, sarebbe un bellissimo segnale accogliere giovani che hanno radici friulane. Io stesso, nel corso delle mie visite in Argentina, ho avuto modo di costatare quanto i figli dei nostri emigrati vivano con orgoglio le loro radici e siano fieri nel tramandare la nostra lingua, che parlano correttamente pur senza essere mai stati in Friuli”.
Il sindaco ha poi invitato gli undici ragazzi in Municipio per una visita finalizzata “a tratteggiare un quadro esaustivo della nostra realtà, composita e affascinante. Se siamo una Regione a statuto speciale lo dobbiamo alla presenza della minoranza friulana e all’uso della nostra lingua. Il mio auspicio è che questi giovani possano contribuire a ridare vigore alla friulanità e a contribuire a rilanciarci sia sotto il profilo professionale che dal punto di vista dell’appartenenza e dell’orgoglio identitario”.