In volo, di nuovo liberi: tre imponenti grifoni –  battezzati  Mir, “pace” in russo, Giove Pluvio, come auspicio contro la siccità, e Universitas, in omaggio alla collaborazione dell’Università di Udine al Progetto Grifone – hanno ritrovato la libertà, nel pomeriggio di domenica 5 settembre, librandosi nei cieli della Riserva naturale regionale del lago di Cornino, dov’erano stati trattenuti per circa una settimana ai fini dell’inanellamento e dell'”impianto” di una mini-radio satellitare, strumento fondamentale per il monitoraggio scientifico.

«Hanno fra i 2 e i 3 anni d’età e un’apertura alare di circa 280 centimetri», spiega Luca Sicuro, presidente della Coop Pavees, che gestisce il sito protetto. Rappresentano la nuova generazione di una specie ormai solidamente reinsediatasi in un areale sempre più vasto, che spazia dal settore prealpino a quello alpino e che ultimamente si è allargato verso la Carnia: «Ottanta, ben 10 in più di quelle registrate nel 2021, le coppie censite quest’anno; una cinquantina i giovani involati nel mese di agosto», informa Fulvio Genero, direttore scientifico della Riserva. Sono i frutti del Progetto Grifone, che ha conferito a Cornino una notorietà internazionale: «E’ sempre una soddisfazione – commenta il sindaco di Forgaria, Marco Chiapolino – proporre “Vivi e liberi di volare”, un evento che richiama l’attenzione di prestigiosi partner nazionali – il Parco Natura Viva di Bussolengo e lo Zoo delle Maitine di Benevento – e internazionali, quali l’Alpenzoo di Innsbruck e lo zoo di Lubiana. Gli straordinari risultati scientifici, nonché in termini di presenze, raccolti da una realtà che si fonda sull’appoggio della Regione, l’impegno del Comune e l’eccezionale lavoro della Coop Pavees sono motivo di grande orgoglio».

La liberazione dei maestosi rapaci, momento clou della manifestazione “Vivi e liberi di volare” – tradizionalmente proposta nell’International Vulture Awareness Day, la Giornata Internazionale degli Avvoltoi, e scandita da un ricco ciclo di conferenze -, è avvenuta dopo quella di una decina di altri esemplari (tra cui civette, una poiana, un allocco, un astore) salvati e curati dai Centri recupero animali selvatici di Udine e Pordenone: e come sempre l’interesse e insieme la poesia della proposta hanno richiamato in Riserva un pubblico folto e variegato. Tante, in particolare, le famiglie, target privilegiato di una manifestazione che della divulgazione e della formazione fa la propria bandiera.

Presente alla cerimonia – insieme all’amministrazione di Forgaria, rappresentata, oltre che dal primo cittadino, dal suo vice Luigino Ingrassi e dall’assessore alla Riserva Pierluigi Molinaro – anche l’assessore regionale alle risorse agroalimentari e forestali Stefano Zannier: «E’ un piacere – ha dichiarato – partecipare a questo evento che rappresenta una consuetudine; e consuetudine ancor più importante è lo stretto rapporto di collaborazione fra la Regione e la Riserva di Cornino, sia tramite gli ordinari canali di finanziamento, sia con una sinergia che punta a dare il massimo slancio a una realtà di richiamo internazionale, che merita il massimo supporto possibile». In apertura della manifestazione era invece intervenuto il presidente della Comunità Collinare, Luigino Bottoni: «Sono onorato – ha detto – di partecipare a un evento così significativo, in un luogo che rappresenta un biglietto da visita per un territorio ricco di tesori ambientali, naturalistici e storici e fortemente proiettato verso il turismo slow: i riscontri nel campo, quest’anno, sono davvero notevoli».

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