APRONO AL PUBBLICO I DEPOSITI DEL CASTELLO DI UDINE CON IL PROGETTO “ARCHEOLOGIA URBANA A UDINE”
Da febbraio al Castello di Udine una nuova occasione di visita: i depositi del Museo Archeologico aprono al pubblico con visite su prenotazione
È stata presentata oggi, alla presenza del Sindaco Pietro Fontanini e dell’Assessore alla cultura Fabrizio Cigolot, la nuova sezione archeologica del Civici Musei di Udine che condurrà il pubblico attraverso 3000 anni di storia della città.
Un’operazione nata dalla volontà di raccontare la storia di Udine attraverso i materiali archeologici, che sono parte importante di un complesso Progetto di Archeologia Urbana, voluto e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della città e coordinato dal Museo Archeologico di Udine, che ha come finalità la restituzione alla collettività della lunga storia della città.
“La decisione di creare questa nuova sezione – ha commentato il Sindaco Fontanini – è dettata dalla consapevolezza dell’importanza dal punto di vista archeologico del nostro territorio, che sta continuando a consegnarci prove di una antica frequentazione umana, anche in città, risalente addirittura all’età del Bronzo. Lo stesso colle del Castello, per anni oggetto di interesse da parte degli studiosi, ha rivelato solo recentemente, grazie ad un’attenta ricerca scientifica, la sua formazione artificiale, che costituisce un unicum a livello europeo. Con l’apertura di questa sezione espositiva il Castello conclude un percorso attraverso oltre 3000 anni di storia della città, partendo da questa sezione che espone i materiali archeologici dalla Protostoria al Rinascimento, attraverso la Galleria d’Arte Antica per arrivare al Museo Friulano della Fotografia. Ringrazio la dott.ssa Paola Visentini per questa bella iniziativa e per l’impegno e la professionalità che puntualmente dimostra”.
“Recenti indagini archeologiche hanno offerto nuove e affascinanti ipotesi sull’origine del colle del Castello e sui primi insediamenti nell’area urbana” ha aggiunto l’Assessore alla Cultura del Comune di Udine, Fabrizio Cigolot. “L’impegno dell’Amministrazione è di continuare a sviluppare questi importanti filoni di ricerca scientifica e, allo stesso tempo, di favorire la partecipazione della comunità alla fruizione di tali conoscenze, rendendo sempre più efficace, vivo e presente il ruolo dei servizi museali a vantaggio della città e della sua attrattività turistica”.
L’apertura al pubblico dei depositi avverrà in modo frazionato nel tempo. In una prima fase sarà possibile visitare l’esposizione dei materiali che sono stati oggetto di studio nell’ambito del progetto “Archeologia Urbana a Udine”. Dopo oltre 250 anni dal rinvenimento dei primi reperti a Udine e grazie agli scavi degli ultimi trent’anni, sarà possibile delineare il quadro evolutivo della città attraverso i materiali archeologici più antichi con i reperti protostorici rinvenuti in via Mercatovecchio, in piazza I Maggio e sul colle del Castello, per passare alle fasi romane e altomedievali, sino alla ricchissima documentazione rinascimentale e basso medievale con i contesti di piazza I maggio, Palazzo Ottelio, Casa della Confraternita, piazza Venerio e via Brenari.
A breve sarà possibile visitare anche gli altri spazi del deposito, con l’opportunità di vedere le strutture precedenti alla costruzione dell’attuale edificio del XVI secolo, probabilmente risalenti all’epoca tardoromana-altomedievale (VI-X sec. d.C.), e molti dei reperti archeologici che per ragioni di spazio non hanno trovato la giusta collocazione nelle sale permanenti.
Ad accompagnare l’esposizione, a marzo sarà presentato il volume monografico dedicato all’archeologia del colle del Castello di Udine ed entro l’anno il volume dedicato ai dati degli scavi archeologici degli ultimi trent’anni in città, frutto del lavoro condotto nell’ambito del progetto “Archeologia Urbana a Udine”.