TRA FOLLIA E RAGIONE: ECCO RE LIAR,

IL RE BUGIARDO DI ANÀ-THEMA

Sul palco una riscrittura drammaturgica di Luca Ferri che si lascia nutrire dal testo

originale, pur restando fedele a Shakespeare nella sua forma più profonda

Dopo Otello e Amleto, Anà-Thema Teatro torna ad affrontare un altro dei capolavori shakespeariani, il Re Lear. Andrà infatti in scena venerdì 17 febbraio alle 20.45 al Teatro Impero di Martignacco la produzione, per la regia di Luca Ferri, che dopo essere stata applaudita nella sua lunga tournée in tutta Italia, approda ora a Martignacco per l’ultimo appuntamento della stagione curata dalla compagnia.

Lo spettacolo

Il celebre protagonista dell’opera di Shakespeare da Lear diventa Liar, il re bugiardo, alle prese con i compagni di stanza in un manicomio che nella trasposizione voluta dallo stesso Ferri è il luogo dove la scena si svolge. E saranno proprio questi compagni, così come le tre figlie di Lear, ad accompagnare il protagonista in un viaggio dove coesistono in bilico il senso della follia e della ragione. La riscrittura e la contaminazione del testo Shakespeariano partono già dal titolo che diventa infattiLiar e non Lear. Una riscrittura drammaturgica che si lascia nutrire dal testo originale, pur restando fedele a Shakespeare nella sua forma più profonda, creando atmosfere sospese che si alternano tra il dramma e il thriller psicologico dove i pazienti sono sottoposti ad una terapia sperimentale per guarire dalla loro follia, guidati da un medico e un infermiere.

In questo “Re Liar – L’uomo con la corona”, un uomo si trova di fronte alla giustizia per un grave atto compiuto nella vita “normale”. La stanza del manicomio diviene un’anticamera dell’anima creata per gli incontri con lo psichiatra, con se stesso e con il pubblico che diviene spettatore dietro ad un vetro immaginario. Ferri esplora con forza devastante le questioni più basilari dell’esistenza umana: amore e dovere, amicizia e tradimento, leadership e lealtà. Sul palcoscenico un pavimento a scacchi a ricordare i movimenti studiati della corte, pareti bianche, un tavolo e tutto l’arredo di un ospedale psichiatrico degli anni Settanta. Così il protagonista inizia un percorso introspettivo e ritorna per rifugiarsi nei momenti di maggior debolezza e paura.

Assieme a Luca Ferri, assistito alla regia da Tiziana Guidetti, sul palco anche gli attori Luca Marchioro, Massimiliano Kodrič e Alberto Fornasati.

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