Nella conferenza stampa internazionale organizzata dalla Camera di Commercio Pn-Ud nella sede dell’ambasciata italiana a Vienna

Dopo la conferenza stampa nazionale a Milano, è stata la volta di quella internazionale a Vienna. La mostra “Insieme”, il grande evento espositivo che impreziosisce fino al 16 luglio Casa Cavazzini a Udine, è stata presentata questa sera (lunedì 20 marzo), con l’organizzazione della Camera di Commercio Pordenone-Udine, in una sede d’eccezione quale è l’ambasciata italiana della capitale austriaca. A illustrare la mostra e il progetto alla stampa, ai rappresentanti del mondo dell’economia locale e ai referenti del Fogolâr Furlan, con il presidente camerale Giovanni Da Pozzo, anche Lara Iob, presidente del Comitato San Floriano, l’assessore alla cultura del Comune di Udine Fabrizio Cigolot e ovviamente il curatore della mostra, don Alessio Geretti, accolti dall’ambasciatore Stefano Beltrame, che ha confermato il piacere di ospitare la conferenza in una sede, ha detto, «che è la vostra casa”. «Qui ci sentiamo davvero a casa, in un luogo che ci accoglie – ha confermato il presidente Da Pozzo -: a Vienna ci sono tanti imprenditori friulani e c’è uno stretto legame culturale. Udine è la capitale economica del Fvg, regione con fortissima vocazione internazionale che si conferma anche con questa grande mostra”. “È importante – gli ha fatto eco Cigolot – il lavoro di squadra, pubblico – a partire dalla Regione – e privato, che si è messo in moto con questa esposizione: un evento che ci rende davvero orgogliosi e ha contribuito ad aiutarci a rilanciare Udine dal punto di vista culturale”.

Lara Iob ha ribadito l’invito a visitare Udine e la mostra, ma anche Illegio, dove la storia è cominciata, diventando “un miracolo”. 

“La mostra  – ha approfondito don Geretti – non è accostamento di opere scelte per ricostruire la genesi di uno stile, perché le mostre che pensiamo e facciamo vogliono essere dei viaggi nell’anima, nel vissuto dell’essere umano. Darci ragione di meraviglia, di conoscenza e darci da pensare, essere per noi come uno specchio in cui di sala in sala abbiamo la possibilità di capire chi siamo, a cosa siamo destinati, quali nodi dobbiamo sciogliere, quali sfide vincere e quali strade seguire”.

Per un terzo costituita da opere italiane e per due terzi da dipinti provenienti dall’estero e in genere mai esposti in Italia, la mostra coinvolge musei e collezionisti di otto paesi d’Europa (Austria, Croazia, Francia, Italia, Polonia, Spagna, UK e Ungheria), grazie alla collaborazione, fra gli altri, del Belvedere di Vienna, del Petit Palais e del Musée Carnavalet di Parigi, ma anche di Palazzo Pitti a Firenze e del MART di Rovereto, della Royal Academy of Arts di Londra e del Teatre Museu Dalí di Figueres. Le 55 opere esposte rappresentano la ricchezza variegata delle strade prese dall’arte occidentale tra il 1851 e il 1992, gustando l’eleganza dei Preraffaelliti e di diversi esempi di raffinato Realismo, lascia spazio alle suggestioni del Surrealismo, dell’Espressionismo, del Simbolismo e dell’Astrazione. Nell’elenco degli autori emergono per importanza le firme di John Everett Millais, Franz von Stuck, Vasilij Kandinskij, Salvador Dalí, Alberto Savinio de Chirico, Renato Guttuso, Michelangelo Pistoletto, Giuliano Vangi, Gianfranco Ferroni, Tibor Csernus, e anche del friulano Mirko Basaldella.

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