Inaugurato il XIX anno accademico e consegnato il titolo ai 17 allievi che hanno concluso il percorso nel 2021/22

Università di Udine -

Udine, 24 marzo 2023 – La Scuola superiore “di Toppo Wassermann” dell’Università di Udine riceverà un milione 300 mila euro in tre anni (dal 2023 al 2025) dal Ministero dell’università e della ricerca per il sostegno e il potenziamento delle sue attività. Ad annunciarlo è stato oggi il direttore dell’istituto di eccellenza dell’Ateneo, Alberto Policriti, nel corso dell’inaugurazione del XIX anno accademico 2022-2023 della Scuola. L’anno scorso l’istituto ha anche ottenuto l’equiparazione del diploma di licenza a quello di master di secondo livello. Durante la cerimonia sono stati consegnati i titoli finali ai 17 allievi che hanno concluso il percorso di studi nell’anno accademico 2021-2022. La Scuola conta attualmente 87 allievi, in quasi vent’anni di attività ne ha diplomati 130, ed è sostenuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli.

Le nuove risorse

Per la Scuola Superiore sono previsti 300 mila euro quest’anno e mezzo milione di euro nel 2024 e nel 2025. Il finanziamento è previsto nella più complessiva autorizzazione di spesa contenuta nella legge di bilancio n. 197 del 29 dicembre 2022 (articoli 586 e 587) a favore delle dieci scuole superiori interne agli atenei italiani, con una suddivisione egualitaria del fondo stabilito in 3 milioni di euro per il 2023 e 5 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025. 

Gli allievi diplomati 

I 17 allievi che hanno concluso la Scuola nell’anno accademico 2021-2022 sono Alessia Bellina, Alberto Cagnetta, Giulio Celandroni, Margherita Coccolo, Serena Costantini, Alberto Domini, Mattia Furlan, Irene Micheletti, Laura Michielli, Giovanni Howard Muz, Dino Pavlovic, Alessandro Pecile, Carlotta Poser, Elisa Ragazzon, Serenella Todesco, Leonardo Valerio, Alberto Vidissoni. 

I saluti e gli interventi 

«Proprio quest’anno – ha detto il rettore Roberto Pinton – ricorre il trentennale dello Statuto di autonomia dell’Ateneo che prevedeva, tra le altre cose, la fondazione di una Scuola Superiore universitaria, con l’intento di dar vita a un progetto culturale che rafforzasse il valore didattico e scientifico dell’Ateneo e il suo ruolo nello sviluppo del Friuli. Con orgoglio possiamo dire che la Scuola oggi è uno dei fiori all’occhiello della nostra Università e rappresenta una realtà in cui l’integrazione fra didattica e ricerca e, soprattutto, la collaborazione tra studenti e docenti sono considerate le più solide basi di un percorso formativo d’eccellenza».

Per il direttore generale dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Ardis), Pierpaolo Olla, «l’Università è un laboratorio per la formazione della classe dirigente del futuro chiamata a governare con sempre maggiore competenza e professionalità le grandi trasformazioni che stiamo vivendo; la velocità impressa al loro moto nel corso di questi ultimi anni, richiede però di ragionare responsabilmente sul mantenimento dei valori del rispetto della persona che deve mantenersi sempre al centro di ogni azione per garantire la corretta crescita in termini civili, culturali, sociali ed economici del territorio. A tale scopo ritengo sia fondamentale salvaguardare il concetto di comunità sia all’interno di un’istituzione – quale appunto è la Scuola Superiore – sia tra le Istituzioni per assicurare la massima sinergia e collaborazione per creare le migliori condizioni affinché gli studenti possano svolgere il loro percorso di alta formazione. Ardis è e sarà sempre al fianco dell’Università di Udine per sostenere la costante crescita dell’eccellenza rappresentata dalla Scuola Superiore».

Giuseppe Morandini

«La Scuola Superiore dà concretamente il senso di una comunità partecipata di docenti e studenti. Grazie al loro impegno richiamano l’attenzione sulla città di Udine e sulla nostra regione dall’Italia e dall’estero. Come le preziose relazioni create in questi anni con le altre scuole superiori italiane. Se noi guardiamo al futuro infatti non vediamo più carriere lineari, non è e non sarà più così, ma non dobbiamo vederlo come un limite, ma come una opportunità. Opportunità che gli allievi della Scuola potranno cogliere al meglio in virtù anche dei rapporti che hanno creato e che saranno fondamentali per le loro carriere». 

«La Scuola Superiore Universitaria di Udine “di Toppo Wassermann” – sottolinea il direttore Alberto Policriti – inaugura il suo anno accademico salutando i suoi ultimi diplomati. Lo fa festeggiando anche l’equiparazione del titolo che conseguono i suoi allievi a un master di II livello e forte di un riconoscimento, conseguito insieme a una rete di dieci Scuole Superiori Universitarie su tutto il territorio nazionale, che si concretizza nell’assegnazione in finanziaria di un finanziamento strutturale. I risultati che la nostra piccola comunità ha conseguito, comunque, non ci fanno perdere di vista il nostro ruolo di laboratorio per la sperimentazione di nuovi metodi e strumenti didattici a livello universitario. Rimaniamo fedeli a questo ruolo e alla continua ricerca delle giuste modalità per ripensare, ampliare e rinnovare il percorso che porta gli allievi al conseguimento del loro titolo di studio».

La sede della Scuola Superiore, Palazzo di Toppo Wassermann, è anche sede del Polo udinese “I Lincei per la Scuola”. Costituito nel 2019 da Università di Udine e Fondazione Lincei, il Polo organizza corsi di aggiornamento e di approfondimento per insegnanti, specie delle zone più periferiche della regione, tenuti da docenti universitari. I corsi riguardano cinque discipline: cultura digitale, filosofia, italiano, matematica, scienze. 

«Il Polo Lincei di Udine – ha affermato il coordinatore, Andrea Tabarroni, già direttore della Scuola Superiore –, conferma dunque con passione e convinzione il suo impegno per la formazione e la condivisione culturale ad ogni livello didattico. Il Polo intende proporsi come luogo d’incontro e di comune elaborazione tra il mondo della scuola e quello dell’università. Ci guida la convinzione che il modo in cui sapremo rispondere alle sfide del futuro dipende in larga parte dal lavoro educativo che siamo in grado di svolgere oggi, in tutti gli ambienti e in tutti gli ambiti, per una cittadinanza italiana, europea e mondiale consapevole, come chiedeva Luca Serianni».

Nel suo intervento la rappresentante degli allievi della Scuola, Silvia Burgio, «ha riconosciuto il prezioso potenziale della Scuola nell’avere un impatto sullo scenario sia regionale, nel proporre un’idea di eccellenza supportiva, dinamica e plurale, che nazionale, collaborando con le altre realtà d’Italia in un continuo interscambio umano e culturale».

«La Scuola – ha detto il presidente dell’Associazione Alumni, Giacomo Alzetta – è un percorso educativo ed umano. Un luogo in cui si passa la maggior parte del tempo negli anni formativi fondamentali dell’Università, in cui si creano e sviluppano rapporti di amicizia e collaborazione che continuano nel tempo ben oltre l’ottenimento di laurea e diploma, in cui si cresce e ci si confronta sui temi importanti della vita e si inizia il percorso della vita adulta. E come Alumni, sebbene moltissimi di noi siano dispersi in tutto il mondo per motivi accademici o professionali, abbiamo sempre il desiderio di ritrovarci e tornare qui a all’Università di Udine, e alla Scuola in particolare, per condividere l’esperienza degli allievi, confrontarci con loro e fare da guide ed esempi. Mi piace pensare agli allievi, alle loro carriere accademiche e rapporti di amicizia come a delle fiammelle o scintille, che crescono e si raccolgono in questo fogolâr che è la Scuola Superiore, che funge da punto di aggregazione, condivisione e supporto allo sviluppo degli allievi e riscalda l’ambiente circostante. Ed è con quest’idea in mente che sono orgoglioso di annunciare che quest’anno l’Associazione debutterà con la prima edizione di “Fogolâr” per celebrare l’accreditamento della Scuola. L’evento, che si terrà il 16 e 17 dicembre, fungerà da raduno per molti ex-allievi e punto di incontro per gli allievi e allieve correnti. Sarà aperto a tutta l’Università e alla cittadinanza e sarà un’occasione per riunirsi, condividere le esperienze degli Alumni e contribuire al panorama culturale dell’Ateneo e di Udine con la partecipazione di ospiti e professori».

Nell’intervento in ricordo del grande linguista Luca Serianni, il professor Giuseppe Patota, suo allievo, ha portato una testimonianza diretta dello straordinario valore dell’autorevole maestro. «Nel saluto incredulo e inevitabilmente emozionato che gli ho rivolto il 25 luglio 2022 presso la camera ardente allestita nell’aula I della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza” – ha detto Patota, ordinario di linguistica italiana all’Università di Siena – ho ricordato che Luca Serianni, in oltre quarant’anni di carriera, si è dedicato all’Università, alle sue studentesse e ai suoi studenti con una passione e un rigore difficilmente immaginabili, e che con altrettanta passione e altrettanto rigore si è dedicato alla scuola, agli studenti che la frequentano e agli insegnanti che ci lavorano, in una misura e con un ritmo che si stenta a ritenere possibili».

All’inaugurazione sono intervenuti anche i rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Udine

La Scuola “di Toppo Wassermann” 

L’istituto, nato nel 2004, ha l’obiettivo di creare una comunità di allievi e docenti uniti nel progetto di approfondire le proprie conoscenze e competenze scientifiche e culturali. Per fare ciò integra i corsi di laurea dell’Ateneo con corsi avanzati di carattere disciplinare e interdisciplinare, di lingue, attività di laboratorio e seminari. Gli allievi della Scuola devono mantenere una media alta – superiore a 27 con nessun voto inferiore a 24 – e completare annualmente gli esami del loro piano di studi. Ogni anno sono ammessi per concorso una ventina di studenti meritevoli provenienti da tutta Italia, che usufruiscono di vitto e alloggio gratuiti e sono esonerati dalle tasse. Dopo il conseguimento del titolo di dottore magistrale agli allievi che completano il loro percorso viene riconosciuto il diploma di licenza della Superiore, equiparato al master di secondo livello. 

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