“The Phantom of the Opera” di Andrew Lloyd Webber è andato in scena per la prima volta in Italia al Politeama Rossetti di Trieste (sede del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia), dal 4 al 16 luglio. In lingua inglese, con orchestra dal vivo e con innovativi effetti speciali, incluso un lampadario che incendiandosi oscilla sul pubblico con sopra il fantasma.

Una rappresentazione di altissima qualità, in una versione coinvolgente diretta da Federico Bellone, tale da rendere l’opera moderna, fruibile ed indimenticabile.

Francesco Granbassi, presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, nell’occasione ha dichiarato: «Portare in Italia la prima assoluta del Phantom of the Opera è stato realizzare un sogno. Concretizzarlo a Trieste e all’interno del meraviglioso Teatro Rossetti ha reso questo sogno ancora più bello. Poter ammirare Ramin Karimloo come protagonista -assieme ad un cast tra i migliori di sempre- è stato per tutto il nostro pubblico un grandissimo privilegio. Già prima del debutto aveva raggiunto un risultato straordinario: quello di accogliere al Rossetti spettatori provenienti da tutte le province d’Italia e da settanta diversi Paesi del mondo. Un’impresa che ribadisce il ruolo di primo piano del Rossetti-Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nel panorama internazionale».

Lo spettacolo, da cui nel 2004 è stata tratta una versione cinematografica diretta dal regista di Hollywood Joel Schumacher, dal suo debutto nel 1986 a Londra è stato visto da oltre 145 milioni di persone in 17 lingue, oltre ad aver ricevuto più di 70 importanti premi teatrali, tra cui sette premi Tony e quattro premi Olivier. È inoltre uno dei prodotti di intrattenimento più proficui della storia, includendo il cinema e qualsiasi altro genere di spettacolo.

Il musical vanta Andrew Lloyd Webber come compositore, Charles Hart come paroliere e Richard Stilgoe come co-autore del libretto e delle parole delle canzoni. La trama, ambientata alla fine dell’Ottocento, è liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Gaston Leroux e racconta di una bellissima soprano, Christine Daaé, che diventa l’ossessione di un misterioso uomo mascherato che vive nei labirinti sotterranei di Palazzo Garnier, l’iconica Opera di Parigi.

Andrew Lloyd Webber, che ha composto le musiche di alcuni dei musical più famosi al mondo (tra cui Jesus Christ Superstar, Evita e Cats) e i cui spettacoli sono stati continuativamente in scena nel West End per 50 anni e a Broadway per 43, appartiene alla cerchia ristretta di artisti con status “EGOT”, avendo ricevuto un Emmy, quattro Grammy, un Oscar, e otto Tony Award, oltre a sette premi Olivier.

Non ha voluto mancare all’evento di Trieste ed ha assistito alla replica dell’11 luglio.


Accanto ad una star assoluta come Ramin Karimloo (il Fantasma) e al talentuoso soprano italo americano Amelia Milo (Christine), il regista Federico Bellone e il team creativo hanno selezionato un gruppo di interpreti eccellenti con nomi di prestigio a livello internazionale. Primo fra tutti, Bradley Jaden nei panni di Raoul, il Visconte di Chagny. Poi Earl Carpenter per il ruolo di Monsieur André, Ian Mowat per interpretare il ruolo di Monsieur Firmin. Per i personaggi che invece già nello spettacolo erano di origine italiana (Carlotta Giudicelli e Ubaldo Piangi), il team creativo ha guardato al mondo della lirica, da cui provengono rispettivamente Anna Corvino e Gian Luca Pasolini, entrambi cantanti dalla significativa carriera internazionale. É invece dal mondo del musical italiano che provengono le interpreti dei ruoli di Madame Giry e Meg Giry: rispettivamente Alice Mistroni e Zoe Nochi. Appartengono infine al panorama del musical internazionale Matt Bond e Jeremy Rose (Lefevre e Don Attilio).

Completano il cast alcuni tra i più grandi professionisti del teatro italiano.

Durante i giorni di prova e di spettacolo, gli artisti del cast hanno visitato a fondo Trieste, frequentandone le palestre, i locali storici, i ristoranti (alcuni di loro hanno dichiarato di essere arrivati in città con la curiosità di poter assaggiare il caffè per cui Trieste è rinomata… e di trovarlo delizioso) e i negozi: sono rimasti piacevolmente stupiti dalle tante vetrine a tema, decorate ispirandosi alle fascinazioni del musical. Lo provano i tanti post sui social che i protagonisti del “Phantom” hanno dedicato a Trieste e alla loro visita.

Ma “The Phantom of the Opera” ha avuto soprattutto un’imponente ricaduta turistica per gli spettatori che hanno raggiunto Trieste e la regione in occasione delle tante repliche: i biglietti venduti all’estero, in particolare, hanno superato ogni più rosea previsione, provenendo anche da Paesi lontanissimi, come Malesia, Giappone e Australia.

Una sfida vinta, dunque, quella del Politeama Rossetti.
Un successo autentico e memorabile, del quale si parlerà a lungo.

Alberto Zeppieri

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