Una donna e una storia drammatica, padre che muore in guerra e famiglia a lutto.
Migliaia di famiglie a lutto per la guerra tra tedeschi e francesi….e ora ancora una guerra…
Meglio andarsene.
In America dove offrono libertà e dove si combatte non per la guerra ma per la pace.
Così Marlene se ne va e canta per l’esercito americano.
Nella finzione di Pasovic la donna, Marlene Dietrich, è sotto processo.
Ha tradito la Germania.
Go home.!
Lei sul palco si difende e difende i suoi ideali forse anche contradditori come la sua complicata storia d’amore, ma comunque coerenti… non con la morale… con se stessa.
Le sovrimpressioni raccontano la recitazione in lingua originale e spiegano l’inevitabile che sottende la vicenda.
E” inevitabile sfuggire dalla guerra e schierarsi dalla parte di chi non accetta la logica hitleriana.
Altresì inevitabile che al termine del conflitto qualcuno dica che Marlene ha tradito la sua Germania.
Inevitabile soprattutto che la musica, l’arte del canto, alla fine trionfi e vinca di mille secoli il silenzio
E vinca su ogni odio e rancore da dopoguerra.
Inevitabile.
Vito Sutto