Al via venerdì 27 ottobre a Pordenone “La Scena delle donne – The Women Theatre Revolution”: Chiara Becchimanzi torna in scena con il pluripremiato monologo “Principesse e sfumature”
Al via a Pordenone venerdì 27 ottobre la sessione autunnale del festival “La Scena delle donne – The Women Theatre Revolution” per la direzione artistica di Bruna Braidotti, organizzato dalla Compagnia di Arti&Mestieri e realizzato con il contributo del MiC, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Friuli, il Comune di Pordenone, il centro antiviolenza Voce Donna Onlus Pordenone e il sostegno dell’Associazione L’Istrice. Sei appuntamenti di teatro comedy al femminile, a partire dall’apprezzato ritorno venerdì 27 ottobre, ore 20.45 al Teatro Capitol, dello spettacolo “Principesse e sfumature” di Chiara Becchimanzi, premiata nel 2019 a Pordenone dalla Giuria Giovani de “La Giovane Scena delle donne”. Definito uno «spettacolo-terapia sugli stereotipi di genere», “Principesse e sfumature” è stato anche insignito del Premio Comedy al Roma Fringe Festival 2016, è annoverato tra le 100 Eccellenze Creative del Lazio 2018, oltre a essere stato scelto dall’Ordine degli Psicologi per il Festival di Psicologia e dal Collettivo Chayn per i diritti delle donne per celebrare il suo primo compleanno.
Chiara Becchimanzi incarna lo sguardo piccante ed esilarante di una donna che cavalca la crisi dei 30 anni, quello di una indefinita psicoterapeuta dalla voce suadente. Molte le domande che si pone: perché le donne di oggi devono essere per forza “tutto”? Cosa vuol dire sottomissione femminile in un contesto in cui un libro come “50 sfumature di grigio” vende lo stesso numero di copie di “Don Chisciotte”? Cosa vogliono, a letto, le donne da un uomo? Perché non sempre riescono a chiederlo? Quali sono i loro modelli estetici e, soprattutto, emotivi? Perché spesso le donne sono portate ad accontentarsi, a sacrificarsi? Il lavoro scritto e interpretato da Chiara Becchimanzi si interroga sulla femminilità, sulle relazioni, sulle idiosincrasie della sensualità/sessualità, in un monologo comico che ragiona in modo sincero e sentito, in un rapporto molto stretto col pubblico e senza mai prendersi troppo sul serio. «Perché di riflettere c’è bisogno – scrive l’autrice e attrice – ma se si riflette ridendo, si riflette meglio».