Musica e sostenibilità a Venezia, in una location emblematica dei valori di solidarietà sociale, la Casa di The Human Safety Net, alle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco. E quale musica! Quella del Trio Orelon, la formazione cosmopolita che dopo aver conquistato il Premio Dario De Rosa al Concorso Trio di Trieste 2022 è stato premiato a ogni latitudine del mondo: dall’International Chamber Music Competition di Melbourne al Franz Schubert und die Musik der Moderne” di Graz, all’importante Concorso ARD di Monaco di Baviera. Musica e sostenibilità era appunto il filo rosso della serata promossa da Chamber Music Trieste, quale “side event” del Premio Trio di Trieste che si svolge con cadenza biennale e da ieri ha avviato il suo countdown ufficiale per la 22^ edizione, in programma nel settembre 2024

Grande pubblico ieri nella location Generali delle Procuratie vecchie, l’edificio con oltre 500 anni di storia che si costeggia l’intero lato nord di Piazza San Marco, dove trova appunto la sua sede The Human Safety Net, la Fondazione che collabora con un centinaio di Ong e gruppi attivi in Europa, Asia e Sud America, e che ha l’obiettivo di liberare il potenziale delle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità, e l’inclusione dei rifugiati attraverso il lavoro, l’imprenditorialità e il sostegno alle start up, affinché possano migliorare la vita delle loro famiglie e comunità. Nel talk introduttivo ne hanno parlato, davanti al grande pubblico che ha affollato la Sala del concerto, la responsabile delle relazioni esterne di The Human Safety Net Alexia Boro e la direttrice artistica Chamber Music Fedra Florit, moderate dal giornalista Gianpaolo Bonzio, critico musicale del Gazzettino. L’occasione per capire come agisce il movimento globale di “persone che ne aiutano molte altre in condizioni vulnerabili sul pianeta”, promosso da Generali, e per riflettere sul cambiamento sociale necessario, parte dello sviluppo sostenibile indicato nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un obiettivo al quale tutti possiamo concorrere nel nostro quotidiano, hanno spiegato i relatori introducendo il concerto del Trio Orelon. La violinista Judith Stapf, il violoncellista Arnau Rovira i Bascompte e il pianista Marco Sanna – in arte, appunto, il Trio Orelon che in esperanto significa “orecchio” e quindi “ascolto”, anche dell’altro – si sono incontrati nelle accademie musicali di Colonia e Berlino e da allora hanno conquistato le scene internazionali, dopo l’entusiasmante Premio vinto al Concorso Mendelssohn 2021, coronato con l’esibizione nella Sala Grande della Konzerthaus di Berlino. A Venezia hanno proposto pagine di Franz Joseph Haydn, con il Trio in mi bemolle maggiore Hob XV 29 e di Felix Mendelssohn Bartholdy, con il Trio in do min. op. 66. Lunghi applausi e un fuori programma hanno suggellato la loro esibizione, seguita da un brindisi nel segno dei sapori sostenibili di Incantalia

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