Udine, 6 novembre 2023 – Sarà dedicato all’instancabile, appassionato lavoro critico, traduttivo e filologico di Luigi Reitani, l’illustre germanista dell’Università di Udine prematuramente scomparso il 30 ottobre 2021, l’incontro su Ingeborg Bachmann in programma l’8 novembre, alle 17, nell’aula 4 di Palazzo Antonini (via Petracco 8, Udine). “Ingeborg Bachmann: Invocazione all’Orsa maggiore” è il titolo dell’appuntamento in cui all’Ateneo friulano verrà presentata la raccolta di poesie della scrittrice austriaca curata e commentata da Reitani. L’opera, pubblicata per la prima volta nel 1956, è uscita nel 2022 nella edizione critica (Salzburger Edition, Suhrkamp) con la cura e il commento di Reitani. Il 20 ottobre scorso la casa editrice Adelphi ha pubblicato una nuova edizione italiana, in occasione del cinquantenario della morte dell’autrice, con testo a fronte e la traduzione delle poesie di Reitani e con il commento integrale del germanista.
Introdotti da Elena Polledri, docente di letteratura tedesca all’Università di Udine, interverranno tre relatori che si sono occupati a lungo di Bachmann e di letteratura austriaca. I curatori della Salzburger Bachmann Edition, Uta Degner e Hans Höller, dell’Università di Salisburgo, quest’ultimo autore anche della nota alla edizione di Reitani, e Marco Rispoli, dell’Università di Padova.
Alle relazioni dei tre docenti seguirà la lettura di alcune poesie scelte in lingua italiana e tedesca tratte dalla raccolta. «Un percorso – sottolinea Polledri – che cercherà di restituire il respiro polifonico, il linguaggio fortemente musicale e l’ancoraggio all’elemento visivo delle liriche, mostrando il motivo per cui il canzoniere venne definito da Reitani come la “cristallizzazione di esperienze, confronti e convinzioni” della prima fase letteraria di Bachmann».
L’evento segna l’apertura del ciclo di conferenze invernali dell’Associazione biblioteca austriaca di quest’anno accademico, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società e il Forum austriaco di cultura di Milano. La conferenza sarà inoltre trasmessa anche online al seguente link: https://tinyurl.com/3fayw2a
Ingeborg Bachmann
Nata in Carinzia, in una zona di confine tra Slovenia e Italia, Ingeborg Bachmann (Klagenfurt, 1926 – Roma, 1973) si trasferì ben presto per i propri studi nelle principali città austriache. A partire dal primo viaggio in Italia nel 1953, vivrà più o meno stabilmente a Roma fino alla sua prematura scomparsa, a soli quarantasette anni, nel 1973. La ricorrenza è stata commemorata anche e soprattutto in Italia, che la scrittrice elesse a propria “patria spirituale”, e in particolare a Roma con una serie di manifestazioni, tra cui il convegno internazionale “Ingeborg Bachmann Konstellationen in Rom” (17-20 ottobre), organizzato da Elena Polledri (Università di Udine), in collaborazione con Dieter Burdorf (Universität Leipzig).
Il 1953 sancì per Bachmann una svolta sul piano letterario, con la pubblicazione della raccolta poetica d’esordio, Il tempo dilazionato, che le valse il Premio del Gruppo 47. Poetessa, giornalista, autrice di saggi, racconti, romanzi e radiodrammi, mediatrice culturale e acuta osservatrice del proprio tempo, Bachmann si impose ancora prima dei trent’anni come figura chiave del panorama culturale germanofono e non solo. Intrecciò una fitta rete di relazioni con gli intellettuali più influenti del tempo. Divenne amica intima di Ilse Aichinger e fu legata sentimentalmente a Paul Celan, Hans Werner Henze, Hans Weigel e Max Frisch e fece parte del Gruppo 47. Da giovane letterata di una valle carinziana, Bachmann divenne improvvisamente una figura di spicco, sempre sotto i riflettori, celebrata dalla rivista “Der Spiegel” come la rivelazione della poesia “tedesca” del dopoguerra.
L’ Invocazione all’Orsa maggiore
Fu in questo contesto che la capitale italiana funse da cornice per la composizione delle liriche riunite nella sua seconda raccolta poetica, Invocazione all’Orsa maggiore, pubblicata, dopo una lunga genesi editoriale, nel 1956 presso la casa editrice Piper di Monaco. Il canzoniere incontrò ampia risonanza, in positivo e in negativo, con sei riedizioni già prima della morte dell’autrice e il conferimento del Premio letterario della Libera Città di Brema (1957). L’originalità dell’opera, refrattaria all’inquadramento negli schemi letterari dell’epoca, era dimostrata anche dalla Bachmann stessa che si mostrò piuttosto reticente verso l’obbligata presenza di un risvolto di copertina che guidasse l’interpretazione della propria raccolta.
Le quattro sezioni di cui si compone Invocazione all’Orsa maggiore risultano fortemente eterogenee per registro, forme metriche e motivi tematici, ma sono accomunate da alcuni elementi essenziali, come l’estrema attenzione per una lingua che mira alla chiarezza e alla sincerità e dalla rilevanza della componente topografica, declinata in paesaggi reali e letterari – da qui il titolo “Luoghi e armonie”, originariamente proposto da Bachmann per il volume. A delinearsi tra le righe delle liriche è la concezione della poesia come spinta etica, individuale e sociale, ben ancorata al contesto, e ai traumi della storia, come momento di dialogo con l’altro e di confronto critico con il passato – dunque come strumento per “respingere l’oscurità”.
Reitani e Bachmann
È merito soprattutto di Luigi Reitani se l’Italia ha potuto conoscere e apprezzare questa poesia. Bachmann era infatti nota fino all’inizio degli anni Novanta nel nostro Paese soprattutto per la prosa, pubblicata prima da Feltrinelli e poi da Adelphi. L’Invocazione uscì nel 1994 in lingua italiana presso la casa editrice SE con cura e traduzione di Reitani (ed. rivista, 2002). Per il cinquantenario della morte dell’autrice Adelphi ripropone al pubblico la raccolta.
È un’edizione con testo a fronte, arricchita da un ampio apparato iconografico e accompagnata da un dettagliato e prezioso commento (tradotto dal tedesco da Laura Ragone) che Luigi Reitani aveva preparato e pubblicato per la edizione dell’opera nella Salzburger Bachmann Edition (Suhrkamp/Piper 2022). L’ultimo documento della sua maestria filologico-critica.
I relatori
Uta Degner è professoressa associata presso l’Università di Salisburgo e si sta attualmente occupando di autorialità femminile nella letteratura austriaca del XX secolo e contemporanea; oltre a essere curatrice della nuova edizione dell’opera di Bachmann, su quest’ultima ha recentemente pubblicato una monografia (Ingeborg Bachmann, Spiegelungen eines Lebens, wbg Theiss 2023). Hans Höller è stato per lungo tempo docente presso l’Università di Salisburgo, dedicando gran parte della sua carriera a Bachmann, come autore di monografie (Ingeborg Bachmann, Rowohlt, 1999), curatore di alcune liriche (I. Bachmann, Letzte unveröffentlichte Gedichte, Entwürfe und Fassungen, Suhrkamp 1998) e della Salzburger Bachmann Edition, fornendo inoltre una nota al testo per Invocazione all’Orsa maggiore. Marco Rispoli è professore associato presso l’Università di Padova e si interessa principalmente della letteratura austriaca della Jahrhundertwende.