Uno straordinario Simone Zambelli , ballerino prestato al cinema, interpreta la vicenda di Arturo, bambino nato in una tempesta, orfano di madre e abbandonato sulla scogliera. Disabile in molte funzioni intellettive, possiede una plasticità corporea sorprendente, sa amare ed è riamato.
In una comunità emarginata della Sicilia vive, sogna, gioca, tra crisi nervose e miseria.
Tre donne si occupano di lui (abbiamo recensito quest’opera teatrale nel passato quando è stata rappresentata a Udine), ma a teatro le protagoniste sono le donne che raccontano, qui è lui con le sue improbabili logiche che ci hanno ricordato Cirino lo scimunito della celebre Malaria, di Verga.
Il ragazzino senza età cresce, al padre padrone forse ricorda il suo passato e il suo presente violento e malefico. Allora non lo vuole. Per salvarlo la comunità Misericordia lo attende. Deve partire e lasciare tutto.
Film bellissimo,doloroso e amoroso, noi abbiamo assistito all’anteprima , il Visionario lo riproporrà prossimamente al pubblico. Emma Dante, la regista , raffinata intellettuale, una delle “sorelle” di Teatro Contatto, ha incontrato il pubblico, dopo la proiezione …molte domande, molte emozioni.
Tra le immagini che ci hanno colpito di piu’ la caduta massi della montagna che, ad inizio film sembrava la ribellione della NATURA contro la violenza sulla donna che mette al mondo Arturo, l ‘abbraccio materno di una donna dopo una crisi di Arturo, che ci è parsa una delle tante deposizioni del Cristo morto, di cui è ricco il patrimonio degli edifici di culto della Sicilia, il già citato passo verghiano, il disorientato Arturo-Cirino. Ambientato nella contemporaneità, ti fa accorgere che questi sono i nostri tempi piano piano, quasi rispettando un ritmo lento. Raccomandiamo la visione.
Vito Sutto