EDITORIALE 

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di Gianni Strizzolo

Nella tristissima occasione del donnicidio, per utilizzare il più dignitoso vocabolo innovato dalla Mascialino in luogo dell’offensivo femminicidio, donnicidio relativo a Giulia Cecchettin, presa a calci e pugni e poi uccisa a coltellate dal ‘bravo ragazzo’ e scaraventata in un burrone prima della fuga con cui credeva di poter iniziare una nuova vita, mi sento assolutamente di differenziarmi da questi maschi così vigliacchi da prendersela con una donna inerme. 

Invito tutti gli uomini di buona volontà a differenziarsi esplicitamente con le parole e con i fatti da coloro che uccidono le nostre madri, le madri dei nostri figli, le nostre figlie, le nostre compagne.

Non siamo come loro, ma lo si deve sapere chiaramente, non basta essere consapevoli in silenzio della nostra differenza e lasciare sole le donne a fronteggiare un nemico, perché  di nemico si tratta, tanto più forte di lei, dobbiamo sostenerle, in primo luogo noi della stampa, ma anche nelle nostre case trattando bene le nostre donne, anche con i nostri amici, in una vera e propria campagna a fianco delle donne e contro i maschi che disonorano il genere maschile, dobbiamo sostenere le donne in questa lotta impari, ma che con il nostro aiuto può contrastare la mattanza in atto ovunque nel mondo relativa alle donne che vogliono vivere da persone e non da persone sottomesse.

G.S.

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