Il teatro in Friulano ritorna in scena per la valorizzazione del nostro patrimonio linguistico, per suggerire confronti e sollecitare identità che tracciano linee di cultura europea.
E così ecco, dopo una serata dedicata a Pasolini, un lavoro di Andrea Appi,un’opera di Freark Smith e, ultimo in ordine di tempo L’EMIGRANT, dello stesso autore.
Quest’ultimo in Lingua Frisone, con sovratitoli in Friulano e’ stato particolarmente emozionante per la portata dell’esperimento voluto dagli organizzatori che hanno cercato questa coniugazione. Una storia possibile, di ogni giorno quella di un contadino Frisone che cerca fortuna in Canada attraversando vicende umane che possono costituire valore universale per la carica di dolore e di durezza che il narrato propone.
Il confronto tra il mondo contadino friulano e quello frisone sorge spontaneo, come nasce in tutto il pubblico l’aspettativa per scorgere le pieghe. della storia, con la sua carica di umanità e la sua componente di sofferenza esistenziale.
La terza stagione di teatro Friulano, crede dunque nel progetto di valorizzazione della nostra cultura e nel confronto con altre civiltà,nella tensione della salvaguarda delle lingue minoritarie europee, per la speranza che queste diversità possano essere vissute e conosciute.
Vito Sutto