Inefficace sulle fasce, irretita a centrocampo, con Lucca troppo isolato, la formazione di Cioffi esce sconfitta dalla Sarri-band

UDINESE – LAZIO  1 – 2

UDINESE (3-5-1-1): Okoye; Ferreira, Perez, Kristensen (st 38’ Thauvin); Ebosele (st 30’ Ehizibue), Lovric (st 38’ Davis), Walace, Payero, Masina (st Kamara); Pereyra; Lucca (st 23’ Success). Allenatore: Cioffi

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Patric, Gila (st 41’ Romagnoli), Pellegrini (st 23’ Lazzari); Guendouzi, Rovella, Kamada (st Vecino); Isaksen (st Anderson), Castellanos, Zaccagni (st 23’ Pedro). Allenatore: Sarri

ARBITRO: Sacchi di Macerata

RETI: pt. 12’ Pellegrini; st 14’ Walace, 31’ Vecino

NOTE: Angoli: 4 – 4. Ammoniti: Payero, Masina, Ferreira, Gila, Pellegrini, Perez  

Recuperi: 3’ e 5’. 

Spettatori: 23mila

UDINE – Passo indietro. L’Udinese non ripete la super prova anti-Bologna e viene battuta al Friuli da una Lazio utilitaristica alla sua terza vittoria consecutiva. Dopo un avvio da fuoco e fiamme, senza peraltro concludere a rete, l’Udinese viene fagocitata dalla manovra della Lazio, che all’8’ chiede un rigore (non ratificato dal Var) per un presunto atterramento di Isaksen e 4’ più tardi va in vantaggio con una punizione di prima a fil di palo di Luca Pellegrini (concessa per fallo sullo stesso Isaksen) che Okoye, coperto dalla barriera, vede in ritardo. Da quel momento Udinese disunita, con le fasce improduttive con Ebosele e Masina, Pereyra e Payero incapaci di costruire gioco tra le linee e Lucca troppo isolato, con zero tiri verso la porta di Provedel nei primi 48’. Nella ripresa Cioffi inserisce Kamada per Masina sulla fascia sinistra ma è Ebosele a svegliarsi su quella opposta, innestando il turbo e fermato spesso con le buone o con le cattive. E l’Udinese giunge al pareggio al 14’  con una punizione dal limite esterno dell’area, concessa per fallo sul numero 2 bianconero, che filtra tra le maglie della difesa biancazzurra e viene convertita da due passi da Walace alle spalle di Provedel.  L’Udinese insiste ma Sarri cambia alcune carte, inserendo Pedro e Lazzari nell’intento di alzare il baricentro della squadra. I bianconeri si rannicchiano, pressano e provano a ripartire ma è la Lazio a riprendere il vantaggio al 31’, con un passaggio filtrante in area di Felipe Anderson per Vecino, che mette in rete di precisione rasoterra al fil di palo alle spalle di Okoye. Assalto alla diligenza udinese nei minuti conclusivi ma al triplice fischio finale a fare festa è la Lazio.

Edi Fabris    

Lovric viene marcato stretto

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