Sarà pubblicato a primavera, per i tipi dell’editore Gaspari, il libro giallo scritto da Alessandro Talotti prima della sua prematura scomparsa. Il 6 febbraio al PalaIndoor la manifestazione Udin Jump, ideata dall’asso friulano.
UDINE – Uscirà in contemporanea con le prossime Olimpiadi di Parigi, edito da Gaspari, il libro giallo scritto da Alessandro Talotti poco prima della sua prematura scomparsa, avvenuta nel maggio 2021. Un testamento spirituale, quello del campione friulano, ricordato anche dalla moglie, la campionessa di pattinaggio triestina Silvia Stibilj, alla presentazione che ha avuto luogo a Udine in una sala del Palazzo della Regione Fvg, alla presenza dell’assessore regionale Roberti, del presidente della Fidal Fvg, Di Giorgio, e di altre autorità. “Durante la reclusione forzata dovuta al covid, Alessandro, anche per riempire le sue giornate, aveva iniziato a scrivere il romanzo giallo, ambientato nel mondo dell’atletica, che ora vedrà la luce grazie all’editore Gaspari”, ha ricordato la Stibilj, accompagnata dai genitori e dal figlioletto Elio. Talotti fu anche l’ideatore della Udin Jump, la manifestazione di salto in alto di livello internazionale la cui sesta edizione avrà luogo il prossimo 6 febbraio presso la sede tradizionale udinese del PalaIndoor, con la partecipazione di molti assi di livello internazionale. “Alessandro teneva molto al coinvolgimento dei giovani – ha evidenziato il rappresentante del Coni Mario Gasparetto – e anche in ossequio alla sua volontà, per fare un esempio, le medaglie sono state disegnate da due studenti della scuola Marconi di Udine, oltre al fatto che alle gare parteciperanno anche molte nuove leve della specialità, desiderose di mettersi in evidenza in prossimità delle Olimpiadi di Parigi”. Udin Jump nel corso del quale il presidente regionale della Fidal, Massimo Di Giorgio, ha auspicato che vengano alla luce prestazioni significative: “Il Friuli è una terra che ha dato saltatori di alto livello, come il sottoscritto, detentore di un 2,30, Del Forno, Toso e lo stesso Talotti. Mi auguro perciò che la tradizione continui”.
Edi Fabris