Una isla con Teatro Contatto
Il gruppo artistico Agrupacion Senor Serrano per la Regia di Alex Serrano e Pau Palacios ha prodotto uno spettacolo teatrale che richiama l’urgenza del camminare insieme nel nostro mondo, in cui vivere la collettività, dimostra ancora criticità che a volte sembrano insuperabili.
E le intelligenze artificiali magari…o forse…ci interrogano sui nostri reconditi conflitti culturali e sugli spazi dell’io che rivendicano benessere individuale ma che debbono confrontarsi con l’altro.
Una delle domande potrebbe essere:quanto siamo disposti a rinunciare all’io per far emergere il noi?
E poi parallelamente a questa domanda un’altra:le intelligenze artificiali, le manciate di parole buttate in un sistema informatico, possono se rielaborate e riordinate dall’io , offrire risposte al noi.
Quanto abbiamo paura delle intelligenze artificiali che possono gestire la nostra vita, la politica, l’amministrazione, chissà…forse anche la nostra salute ?
Una sfida, ma soprattutto una riflessione questo spettacolo con danze e scenografie meravigliose, con colori e bambini sulla scena, per immaginare una isla, un’isola , dove molte cose sono possibili, anche una partita di rugby , perche’ anche una gara sportiva è un dialogo , una tensione, uno scontro e un incontro. E poi la partita non la giochi da solo ma contro un avversario palpabile e fisico che vuole vincere. E allora il nostro collettivo si scontra ancora una volta con l’individuale che pretende l’io che attacca e difende, che lotta per la meta fino a finire disteso a terra stremato.
Appunto gli attori a terra sul palcoscenico ci hanno richiamato questa ulteriore criticità.
Intelligenza artificiale, un sistema di variabili con una manciata di parole, ma alla fine se prevale la lotta, imporsi significa oltre la maglia di un sol colore, lo scontro e la spinta del singolo che non rinuncia all’io per il collettivo…ovvero…forse per la squadra si, ma comunque si tratta di una sorta di collettivo compiuto in tanti individualismi, che rispettano le regole, ma fino ad un certo punto. Ben lo sa lo sportivo che ha fatto o fa parte di una squadra. Mi sacrifico nell’io personale perche’ si esprime nel collettivo ma rimango fedele al mio individualismo e per quanto riguarda l’altro, l’avversario, rispetto le regole…ma fino ad un certo punto. Anche se gioco su un ‘isola voglio vincere .
Spettacolo dalle molte letture , come ogni spettacolo di alto profilo.
Direzione di produzione veramente collettiva con tanti soggetti, tra questi ricordiamo Festival di Barcellona e il nostro Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia.
Riuscita la collaborazione anche con la Compagnia Arearea.
Al termine dello spettacolo molte considerazioni nel dibattito pubblico, il momento al solito arricchente che Teatro Contatto offre . Alla prossima senor Serrano.
Vito Sutto