A Udine in viale Palmanova, propone nei suoi spazi espositivi la mostra personale di Luya, artista incline al segno profondo che quasi incide la tela con la sua traccia che si innerva nel colore e lo diffonde in uno spazio che pare dilatare il tempo.
Le ventidue opere, dell’artista sono esposte dal 15 febbraio al 15 aprile.
Per le visite alla mostra è opportuno contattare la direzione.
Alcune osservazioni critiche:
La scimmia e il serpente è un’opera che suggerisce l’idea di una radice che vive una contorsione dinamica che induce a individuare un animale o forse più di uno, che si intrecciano in una positura più onirica che reale. Colpisce lo spazio che avvolge l’intreccio segnico, un’area di grigiore trascorsa da un’accensione appena accennata.
Arcane presenze
Un monumento naturale, un’albero si trasforma in una figura misteriosa e indecifrabile.
Innervamenti segnici irrompono uno spazio distinto in due fondanti cromatismi il verde della terra che si diluisce nel grigio cielo, trascorso da impercettibili e improbabili verticalita’.
Albero centenario
Il segno è il colore, Lo slancio cromatico si radica in questo improvviso legno strutturato dalla natura che sceglie le sue forme.
L’artista non fa altro che ripercorrere il cammino di una determinata linearità, affidata alla modulazione dell’aria e del vento.
Si apprezzi il minaccioso temporalesco che preclude l’orizzonte.
In questa, sua personale Luya rincorre il segno come stesse sfuggendo, quasi per non lasciarlo anarchico e anomalo.. poi ci ripensa e gli concede libertà di pensiero, autonomia espressiva.
E allora lo lascia fluttuare in un vento cromatico che lo rende inafferrabile, un viaggio nella periferia liquida di colori freddi e caldi che irrompono tumultuosamente in un perimetro che pare non accettare il suo limite.
Vito Sutto