AIELLO DEL FRIULI, CAPITALE DELLE MERIDIANE

Una particolarità nel piccolo centro iniziata nel 1993 dalla vena artistica di Aurelio Pantanali, tuttora deus ex machina di un’iniziativa divenuta di livello nazionale e internazionale 

E’ una storia, quella delle meridiane di Aiello del Friuli, iniziata nel 1993, quando ad Aurelio Pantanali venne in mente di conferire maggiore equilibrio visivo a una parete esterna della sua casa, solo resa meno monotona da una finestra laterale. Un ampio spazio che la sua vena artistica riempì, con la consulenza dei professori Carlo e Franco Bressan, con una meridiana, la prima di altre che in seguito adornarono molte abitazioni del piccolo centro della Bassa friulana. Un’opera pittorica, abbinata a un accurato studio per l’apposizione parallela dello stilo all’asse terrestre, che riuscì alla perfezione, tanto che l’entusiasmo della popolazione per la novità portò alla creazione di un progetto che rese negli anni a seguire Aiello polo mondiale delle meridiane. 

   Autore di tre libri sull’argomento, Aurelio Pantanali, originario di Carpeneto ma trasferitosi ad Aiello dopo il matrimonio, è oggi un’autorità del settore e una vera enciclopedia di dati ed episodi legati a quella che per lui, assicura, è diventata una passione assoluta: “Un recente censimento ha stabilito che in Regione esistono 1400 meridiane, 123 nella sola Aiello, con iniziative ed eventi collaterali a essere organizzati un po’ ovunque. Qui, il 24 maggio, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco, ha avuto luogo la ventesima edizione della Festa delle meridiane, occasione per celebrare anche il trentesimo anniversario di fondazione del Museo della civiltà contadina del Friuli Imperiale (ndr: Aiello fino alla fine della prima guerra mondiale fu territorio dell’Austria-Ungheria), il più importante museo etnografico italiano con i suoi venticinquemila pezzi catalogati suddivisi in 69 sezioni”. Museo, aggiunge Pantanali, che fu creato dal Conte Michele Formentini, che vive a S.Floriano del Collio ma è legato ad Aiello da motivi familiari: “E fu così che nel ’94 ebbe vita anche il Cortile delle meridiane, con il Conte a mettere a disposizione cento metri di facciata della sua grande villa padronale, dove vennero apposte meridiane con tutti i metodi esistenti a partire dal giudaico, antecedente alla nascita di Cristo”. 

   Trent’anni contrassegnati pure da curiosità e momenti significativi, come il monumento in acciaio dedicato a Enzo Bearzot, storico calciatore di Pro Gorizia e Torino e poi allenatore azzurro nativo della frazione di Joannis, inaugurato l’8 maggio dello scorso anno e consistente in un ecosaedro troncato, uno dei 12 solidi archimedei. Curiosità che invece riguardano fra gli altri un benestante locale, Ruggero De Giusti, che chiese a Pantanali, venendo accontentato, di trasformare in una meridiana armillare i cerchi metallici delle ruote di un vecchio calesse di famiglia, o un fedelissimo nostalgico degli Asburgo che fece disegnare su una facciata della casa Plett-Bracelli una meridiana con l’aquila bicipite e il motto imperiale. Vere e proprie opere d’arte che hanno reso tipica Aiello, con il Comune a ospitare nei suoi spazi delle macchine gnomiche e un annuale concorso pubblico, attivo dal 2001, a far confluire nel piccolo centro molti artisti per dipingere le quattro meridiane disegnate in preparazione, con esito finale stabilito nel sito www.ilpaesedellemeridiane.com da esperti, voto popolare espresso il giorno della Festa delle meridiane e giudizi in internet. Una passione coinvolgente, quella di Aurelio Pantanali, assiduo frequentatore pure di seminari sul tema, divenuta importante anche sotto l’aspetto turistico ed economico. E il protagonista principe ne va giustamente orgoglioso.

Edi Fabris         

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