Nella giornata dedicata al Sommo Poeta, la Fondazione de Claricini Dornpacher e l’Accademia di Studi pianistici Antonio Ricci propongono l’ascolto dell’opera ispirata alle tre cantiche della Divina Commedia e interpretata dal Vesta Ensemble
Bottenicco di Moimacco, 2024 – La Fondazione de Claricini Dornpacher festeggia il Dantedì – giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta – con un appuntamento musicale speciale realizzato in collaborazione con l’Accademia di Studi pianistici Antonio Ricci.
Lunedì 25 marzo alle 19.30 la storica dimora di Bottenicco di Moimacco, alle porte di Cividale, ospiterà infatti Suoni di tenebra e luce – Parole del passato per una lettura dell’oggi, opera musicale di Valter Sivilotti ispirata alle tre cantiche della Divina Commedia, con testi selezionati da Annamaria Domini. L’esecuzione è affidata al quartetto Vesta Ensembleformato da Riccardo Ricobello (voce recitante), Alessandro Ricobello (violoncello), Piero Ricobello (clarinetto e clarinetto basso) e Annamaria Domini (pianoforte).
In Suoni di tenebra e luce vengono ripresi in particolare quei versi della Divina Commedia che fanno riferimento alla musica e al canto per raccontare il viaggio interiore di Dante dall’oscurità alla Luce, viaggio che ha attraversato i secoli per arrivare anche a noi con tutta l’attualità del suo messaggio. Valter Sivilotti ha ricreato con la musica i paesaggi acustici delle tre cantiche utilizzando tre registri musicali molto diversi fra loro.
L’Inferno è dominato dal linguaggio della musica contemporanea, fatto per lo più di rumori e aggregati sonori volutamente disorganizzati che lacerano l’atmosfera tumultuosa, vorticosa e plumbea che in quei luoghi regna incontrastata.
Nel Purgatorio – il regno più terreno dei tre, dove ritorna la luce, l’alternarsi del giorno e della notte e dove tutto ricorda la vita reale – la musica diventa invece preghiera collettiva, fatta di continue citazioni di salmi, antifone e inni sacri. Il canto delle anime costituisce una modalità della penitenza necessaria per raggiungere la purificazione dei peccati commessi in vita, una salvifica penitenza corale: esse viaggiano dalle tenebre alla luce, dal vespro all’alba spinte dal potere miracoloso dei loro sacri canti.
Nel Paradiso, universo etereo di luce, pace e movimenti armoniosi, la musica è prodotta dalle anime che lo abitano, che cantano e danzano. Il tessuto armonico dell’opera si arricchisce così di suoni che si presentano in polifoniche e suggestive atmosfere, facendo da contrappunto ideale ai versi danteschi.