L’Inter agguanta nell’overtime il successo contro un’Udinese che nonostante un atteggiamento rinunciatario non avrebbe demeritato la divisione dei punti

UDINESE – INTER                 1 – 2

UDINESE (3-5-1-1): Okoye; Perez, Bijol, Kristensen; Ehizibue (st 17’ Ferreira), Zarraga (st 24’ Payero), Walace, Samardzic (st 17’ Lovric, 36’ Ebosele), Kamara (st 24’ Zemura); Pereyra; Thauvin. Allenatore: Cioffi

INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Carlos Augusto; Dumfries (st 23’ Darmian), Barella, Calhanoglu (st 28’ Sanchez), Mikhitaryan (st 23’ Frattesi), Dimarco (st 36’ Buchanan); Thuram (st 36’ Arnautovic), Lautaro Martinez. Allenatore: S.Inzaghi

ARBITRO: Piccinini di Forlì

RETI: pt 40’ Samardzic;  st 9’ Chalanoglu (rigore), 49’ Frattesi

NOTE: Angoli: 7-1 per l’Inter. Ammoniti: Pereyra, Pavard, Lautaro.  Recuperi: 3’ e 7’.               Spettatori: 24mila.

UDINE – Inter non trascendentale, Udinese timorosa e rinunciataria per gran parte della gara ma che al tirar delle somme non avrebbe demeritato la divisione dei punti contro la prima della classe. Inter sufficiente e leziosa sin dall’inizio, con supremazia netta nel possesso palla ma eccesso di fraseggio di fronte a un’Udinese timorosa che non riesce a imbastire un’azione che sia una, con l’unica eccezione di Pereyra che al 13’ approfitta di un errore di Acerbi ma conclude abbondantemente fuori. Inter che dal canto proprio va al tiro al 21’ con una conclusione morbida di Chalanoglu deviata in angolo da Okoye, che si ripete alla grande al 29’ respingendo una sventola del numero 20 interista.

Udinese contratta, con qualche incertezza difensiva, che però, come spesso succede, passa imprevedibilmente in vantaggio al 40’ con un rasoterra morbido e apparentemente innocuo da destra di Samardzic che Sommer valuta con sufficienza, rimanendo fermo mentre il pallone s’infila alla sua destra a fil di palo.

Inter ferita che 2’ dopo potrebbe pareggiare con un colpo di testa di Lautaro che Okoye, il miglior bianconero, devia in angolo con un balzo che le antiche cronache definivano felino. In avvio di ripresa la legione straniera di Cioffi (11 stranieri 11 in campo) rimane rintanata nella propria metà campo mentre l’Inter scambia a lungo cercando spazi e andando in gol da due passi dopo 3’ con Carlos Augusto, realizzazione annullata per fuorigioco dopo lunga consultazione Var. Ma il pari interista arriva pochi minuti dopo, quando Okoye abbatte Thuram in uscita alta e Chalanoglu dal dischetto non perdona.

E’ un’Inter più solida e motivata rispetto al primo tempo, con l’Udinese rientrata nel guscio e Cioffi a provare a conferire maggior consistenza al centrocampo inserendo Lovric e Ferreira. 

Ma i bianconeri rimangono rintanati, affacciandosi in ripartenza mentre la formazione di Inzaghi, con Dimarco efficace sulla fascia sinistra e Barella e Chalanoglu a girare palla per Thuram e Lautaro, cerca con pazienza il vantaggio.

Inzaghi immette al 28’ la terza punta, Sanchez, applaudito dal suo antico pubblico, e Lautaro fallisce subito dopo da due passi il vantaggio interista.

L’assalto alla diligenza dell’Inter si fa furioso, l’Udinese tiene, a tratti anche affannosamente, ma al 3’ di recupero la Maginot di Cioffi crolla, con Lautaro a colpire il palo e Frattesi a ribattere in rete a porta vuota il pallone della comunque sofferta vittoria della prima della classe.

Udinese ora più che mai invischiata nella zona rossa, mentre i nerazzurri si avvicinano a passi da gigante alla seconda stella.

Edi Fabris       

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