L’ESPOSIZIONE FESTEGGIA I 95 ANNI DI UNO DEI GRANDI MAESTRI DELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA, CHE SARÀ PRESENTE ALL’INAUGURAZIONE
In un affascinante gioco di rimandi, le opere fissate negli scatti d’arte del fotografo si mostrano al pubblico attraverso il suo particolare sguardo “complice”
76 fotografie di grande formato selezionate dall’imponente archivio dell’autore, ben noto a studiosi, storici dell’arte e archeologi per la vastità e la qualità delle riproduzioni
Si inaugura domani, sabato 20 aprile, alle 11, nella sala consiliare dell’ex municipio di Casarsa della Delizia (Pordenone), la grande mostra dal titolo “IN DIALOGO CON L’ARTE. ELIO CIOL E I GRANDI ARTISTI, DA GIOTTO A CHAGALL”, con la quale la città friulana festeggia i 95 anni del suo celebre concittadino Elio Ciol (nato il 3 marzo 1929), che a Casarsa tutt’ora vive e lavora. E’ dunque un omaggio all’ artista considerato fra i più autorevoli maestri della fotografia contemporanea (175 le mostre personali realizzate, in Italia e nel mondo; 129 quelle collettive; le sue fotografie sono state pubblicate in 225 libri), quello che il Comune promuove, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia,
Dal 20 aprile al 30 giugno 2024 al visitatore si offrirà una vera immersione nel mondo del patrimonio artistico europeo e non solo, fissato su pellicola negli scatti di uno tra i più noti fotografi delle meraviglie dell’archeologia, della pittura e della scultura italiane ed europee.
Un percorso attraverso 76 fotografie di grande formato il cui corpus riguarda le più differenti categorie di opere d’arte: dall’antica scultura italica in terracotta alle statue e rilievi di Donatello; dagli affreschi di Giotto a quelli del Pordenone e di Giambattista Tiepolo; dai mosaici paleocristiani di Aquileia a quelli della Basilica di San Marco a Venezia, fino alle vetrate di Marc Chagall per la Cattedrale di Metz. Con un affascinante gioco di rimandi che offre al pubblico la particolare visione delle opere ritratte dallo “sguardo complice” del fotografo ed ora esposte all’interno di un altro spazio artistico, ovvero la sala consiliare dell’ex municipio, firmata negli anni Sessanta dall’architetto da Gino Valle, situata a poche centinaia di metri dalla casa materna di Pier Paolo Pasolini, cantore appassionato di quella incorrotta civiltà contadina del Friuli di cui lo stesso Ciol fu tra i più intensi testimoni, accanto al poeta (Ciol a soli 14 anni diventò il fotografo ufficiale di Pasolini) e ad altre figure di riferimento intellettuale e morale, quale padre David Maria Turoldo, che Ciol affiancò nel 1962 sul set del film “Gli Ultimi”.
L’esposizione è corredata da un corposo catalogo, a cura di Fulvio Dell’Agnese, curatore della mostra. Edito da Antiga Edizioni, è introdotto da una nota di Elio Ciol e da un testo critico di Dell’Agnese; oltre alle opere esposte, vi compare una più ampia selezione di fotografie del maestro casarsese relative ai medesimi autori e contesti.
“All’opera d’arte – queste le parole di dell’Agnese – Elio Ciol pare accostarsi come racconta capitargli di fronte a un paesaggio: pronto a cogliere l’attimo in cui si manifesta l’inattesa profondità dell’esistenza, traendone il medesimo senso di sorridente stupore. L’ambizione del fotografo è pertanto quella di non limitarsi a una registrazione, bensì di forzare l’opera con cui si dialoga ad uscire dal proprio silenzio – umile, austero o sdegnoso che sia – per rimettersi in gioco nel tempo”.
“Questa mostra – dichiara infine il sindaco della Città di Casarsa della Delizia – è un nuovo viaggio che il maestro Elio Ciol ci permette di compiere grazie alla forza e alla sensibilità della sua visione del mondo attraverso la fotografia. Ancora una volta come comunità siamo lieti di dedicare alle sue opere lo spazio espositivo dell’ex municipio, nel quale ci condurrà alla scoperta delle creazioni di alcuni tra i più grandi artisti, da Giotto a Chagall. Un nuovo capitolo di un ricchissimo percorso artistico, che, come sua città natale, siamo orgogliosi di aver organizzato e di ospitare”.
La mostra sarà aperta dal 20 aprile al 30 giugno 2024 con ingresso libero nello spazio espositivo dell’ex municipio di Casarsa Della Delizia in piazza IV novembre, con i seguenti orari: sabato e domenica ore 10.30-12.30 e 15.00-19.00.
ELIO CIOL – BIOGRAFIA
Elio Ciol nasce nel 1929 a Casarsa della Delizia (Pordenone), dove tuttora vive e lavora.
Inizia il suo percorso, fin da ragazzo, nel laboratorio fotografico del padre acquisendo quell’esperienza tecnica che lo accompagnerà nel corso della sua professione. Il mondo contadino è uno dei soggetti più ripresi dal suo obiettivo. Elio Ciol ritrae la campagna e più in generale un mondo plasmato dai ritmi della natura e insieme dal lavoro dell’uomo.
A partire dagli anni Cinquanta sviluppa un originale linguaggio nel settore della fotografia di paesaggio, con una costante evoluzione fino ai tempi più recenti. Dalla campagna friulana a quella umbra, dai canyon americani alla Libia, dall’Armenia alla Terra Santa, il bianco e nero di Ciol sa cogliere di ogni luogo la vita silenziosa e il mistero.
Tra il 1955 e il 1965 fa parte del Cineclub di Udine. Realizza in questo periodo vari documentari a passo ridotto, premiati ai concorsi di Montecatini e Salerno. Dal 1955 al 1960 prende parte al circolo fotografico “La Gondola” di Venezia.
Nel 1962 realizza le foto di scena del film Gli Ultimi di Vito Pandolfi e padre David Maria Turoldo. Nel 1963, a Milano, collabora con Luigi Crocenzi alla costituzione della “Fondazione Arnaldo e Fernando Altimani per lo studio e la sperimentazione sul linguaggio per immagini”.
Nella sua attività professionale è stata particolarmente significativa la produzione di campagne di documentazione di opere d’arte in Italia e in Europa, che lo hanno portato a collaborare a un gran numero di pubblicazioni nel settore della storia dell’arte.
Ciol ha vissuto l’evoluzione della fotografia degli ultimi ottant’anni: dalle lastre fotosensibili per arrivare attraverso le pellicole ortocromatiche e quelle pancromatiche fino al digitale. Grande sperimentatore, spesso ha fatto uso di pellicole all’infrarosso. Attraverso queste pellicole, alberi e campi si accendono di una luce interiore che ha fatto definire “trascendentali” e “metafisici” i suoi paesaggi.
Le sue fotografie sono state pubblicate in 225 libri.
Sono 175 le mostre personali realizzate, in Italia e nel mondo; 129 quelle collettive.
Tra i riconoscimenti più recentia. nel 1992 e 1996 a Londra, premio Kraszna Krausz per i fotolibri Assisi e Venezia; nel 1995 a Spilimbergo, premio speciale Friuli-Venezia Giulia Fotografia; ad Amsterdam, Word Press Photo (terzo premio nella categoria “natura e Ambiente”); 2001 Padova “Dietro l’obiettivo: una vita”; nel 2003 Padova, “Fotopadova 2003” per il fotolibro Ascoltare la luce.
Sue opere figurano nelle collezioni di importanti musei internazionali, tra i quali: Metropolitan Museum of Art, New York; Victoria & Albert Museum, Londra; International Museum of Photography Rochester, New York; Centre Canadian d’Architecture di Montreal, Canada; RosPhoto, San Pietroburgo; Musée de la Photographie, Charleroi; Museo A. S. Pushkin, Mosca, MAMM Mosca; Musei Vaticani Collezioni d’Arte Moderna e Contemporanea.