Incontro con Andrea Traunero  e Claudio Di Ottavio di Funzione Pubblica CGIL

Quando si dice la sanità malata…usciamo da un’ intervista con due dirigenti di Funzione Pubblica CGIL con molte perplessità. 

La privatizzazione della sanità avanza  ed eventuali riforme non possono che favorirla accentuando la distanza tra cittadino e salute.

Il panorama che i due sindacalisti ci hanno fatto è quanto meno preoccupante. Lavoratori sottoposti a ritmi inaccettabili, scarsa attenzione da parte della Regione alle richieste del personale, rassegnazione da parte dei cittadini che vedono diminuire i servizi, preoccupazione perche’ il personale medico e infermieristico sempre piu’ necessario, è poco attratto dalla nostra regione, comunque marginale in un contesto italiano.

Eppure non siamo piu’ regione di confine…

-No, ma comunque esterni ai flussi di traffico italiano-ci hanno risposto i due sindacalisti- spesso questa è una sede poco gradita, si pensi che in queste ore il Concorso infermieri è stato abbastanza disertato , duecento partecipanti per quattrocento posti.-

Peraltro il personale è scarsamente valorizzato, anche questo emerge dalla nostra conversazione.

-Si , non viene incentivata la professionalità, non viene riconosciuta la qualità , dobbiamo misurarci con molti problemi, dal malato, ai parenti, ai tempi liberi di cui necessitiamo perche’ anche il tempo di riposo  è importante-

Questione di soldi?

-No, assolutamente no, questione di tempi che debbono essere rispettati, per la ripresa , dato che il lavoro è molto impegnativo, dato che dobbiamo anche vivere una vita famigliare, dato che dobbiamo misurarci con la stanchezza determinata anche dalle responsabilità che portiamo sulle nostre spalle-

La Regione come risponde ai vostri richiami?

-Non risponde, piu’ volte abbiamo chiamato ad un tavolo, sembra che il problema non esista, sembra che il tema della manutenzione organizzativa  non sia mai all’ordine del giorno-

Negli anni la situazione dei lavoratori del settore non è migliorata?

  • No è peggiorata, sembra che tutto graviti attorno alle problematiche dei costi della sanità, senza pensare che i costi sono riorientabili fino ad un certo punto se si vuole garantire l’assistenza ad una società che ne ha sempre di piu’ bisogno, per le patologie che si registrano ma anche per l’elevato numero di anziani che sempre piu’ numerosi accedono ai servizi.

Vogliamo servire meglio e vogliamo piu’ respiro per rispondere sempre di piu’  ad una crescente domanda.-

I Comuni non lamentano disagi, i sindaci gli assessori alla sanità sembrano accontentarsi di quel che passa il convento e questo è molto strano perche’ anche se il convento ha una colorazione particolare che corrisponde a quella stessa dei centri minori, le contraddizioni si dovrebbero osservare, soprattutto alla luce dello smantellamento di alcune strutture sanitarie periferiche .

Come si diceva…chi vivra’ vedrà! Anche se il problema potrebbe essere proprio questo…sopravvivere.

Vito Sutto

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