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RARI RAPACI ALLA RISERVA NATURALE REGIONALE DEL LAGO DI CORNINO: AVVISTATI UN GIPETO E UN’AQUILA DI MARE. ED E’ TORNATO L’AVVOLTOIO TEWES, A UN ANNO DI DISTANZA DALLA PRIMA PRESENZA
FORGARIA NEL FRIULI / La Riserva naturale regionale del lago di Cornino continua a offrire sorprese nell’ambito internazionale di studio e monitoraggio dei grandi rapaci: sono stati avvistati uno splendido gipeto, specie rara in Friuli Venezia Giulia (ed è la prima volta che un esemplare si trattiene sulle Prealpi friulane, seguendo i grifoni nei loro spostamenti e utilizzando le stesse aree per la sosta e il riposo), e un’aquila di mare, notata fra la Riserva e i laghetti Pakar e certamente attratta dalla disponibilità di cibo e dalla presenza di altri rapaci e corvidi.
In entrambi i casi si tratta di indizi importanti, che per il Gipeto, in particolare, documentano una ricolonizzazione in atto sulle Alpi. Le grandi aquile, inoltre, ormai si notano con frequenza: è il risultato della presenza dell’ormai folta colonia di grifoni che popola il contesto – unica su tutto l’arco alpino – e che esercita una notevole attrazione anche su altri veleggiatori del cielo nei loro spostamenti tra l’Europa occidentale e orientale e tra le Alpi e i Balcani. Quest’ultimo corridoio si sta dimostrando sempre più frequentato da grandi aquile e avvoltoi, grazie ai progetti di conservazione e reintroduzione in atto in vari Paesi, che stanno incrementando le popolazioni di queste specie e favorendo un intenso flusso di esemplari, per i quali la Riserva rappresenta un punto di riferimento fondamentale.
In Bulgaria, in particolare, è in corso un piano di reintroduzione dell’avvoltoio monaco che in pochi anni ha consentito di raggiungere una popolazione di 20 coppie nidificanti: una consistenza ancora limitata, ma i cui effetti sono già visibili a Cornino, dove ogni anno arriva qualche avvoltoio “ospite”. Fra loro l’imponente Tewes, avvoltoio monaco spagnolo liberato in Bulgaria nel 2020, già passato per la Riserva lo scorso anno e ora ritornato, dopo aver girovagato parecchio tra i Balcani e l’Europa centrale: il 19 aprile è stato notato nel punto di alimentazione (evidentemente strategico nei suoi spostamenti), lasciandosi osservare a lungo.
«Presenze estremamente significative – commenta il vicesindaco di Forgaria, Luigino Ingrassi, titolare della delega alla Riserva -, che consentono osservazioni di altissimo interesse per birdwatcher e fotografi, oltre a contribuire al successo dei progetti in atto in Europa (nel caso di Cornino sostenuto dalla Regione e dal Comune di Forgaria, ente gestore della Riserva) grazie al monitoraggio degli esemplari: determinante, nella Riserva naturale regionale del lago di Cornino, il lavoro di coordinamento svolto dalla Cooperativa Pavees e dal suo direttore scientifico, Fulvio Genero».
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