I bianconeri, nonostante il pareggio raggiunto in extremis, devono rimandare agli ultimi tre incontri il discorso – salvezza, permanendo al terzultimo posto in classifica

UDINESE – NAPOLI              1 – 1

UDINESE (3-4-2-1): Okoye; Ferreira, Bijol, Kristensen; Ehizibue (st 23’ Ebosele), Walace, Zarraga, Kamara (st 42’ Zemura); Brenner (st 8’ Davis), Samardzic; Lucca (st 8’ Success). Allenatore: Cannavaro

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigaard (st 27’ Traorè), Olivera; Anguissa, Lobotka, Cajuste; Politano, Osimhen (st 42’ Simeone), Lindstrom (st 36’ Ngonge). Allenatore: Calzona

ARBITRO: Aureliano di Bologna

RETI: st 5’ Osimhen, 47’ Success

NOTE: Angoli: 7-5 per l’Udinese. Recuperi: 2’ e 5’.  Spettatori: 20mila.

UDINE – Una partita che avrebbe dovuto essere vinta dall’Udinese per mantenere viva la fiammella della speranza di salvezza, invece è giunto un pari in extremis che rimanda alle prossime tre gare la permanenza o meno nella massima serie anche nella prossima stagione. Primo tempo dall’aspetto di un no contest pugilistico, con il Napoli a gestire palla senza affondare troppo e l’Udinese, con Pereyra in panchina, contratta e timorosa, unica però al tiro in porta, alto, con Samardzic al 34’. Entrambe collezionano calci d’angolo ma i due portieri non si sporcano i pantaloncini, quasi che la divisione dei punti fosse sufficiente sia a un’Udinese in lotta per la salvezza, sia al Napoli in cerca di un posto in Europa. Momento toccante alle 21, quando le squadre si fermano e il pubblico applaude commemorando la tragica notte di 48 anni fa, quando la terra tremò causando quasi mille morti. Poi il tran tran, con nella ripresa il Napoli ad alzare il baricentro e accelerare, contenuto da un’Udinese pasticciona nell’impostazione del gioco e nelle ripartenze. E al 6’ i campioni d’Italia sbloccano il risultato, con Politano a centrare da destra un pallone perfetto per la girata in rete di testa di Osimhen. L’esiguo pubblico azzurro della sud (è stata vietata la vendita dei biglietti in Campania per motivi di sicurezza), a quel punto, intona il coro “serie B”, che per il conterraneo Cannavaro suona indubbiamente funesto. Il nuovo tecnico bianconero a quel punto rileva l’impalpabile Brenner e Lucca, inserendo Davis e Success, con il primo a impegnare seriamente Meret a terra al 15’, vivacizzando il movimento offensivo bianconero. Ma il Napoli, con il metronomo Lobotka in mezzo al campo, gestisce senza affanno i rigurgiti bianconeri, proponendosi ancora pericolosamente in avanti. Ma è Meret al 25’ a correre un grosso rischio, salvando sulla linea di porta un pallone piovuto da calcio d’angolo, prima di un prolungato torello partenopeo che diluisce la frenesia della formazione di Cannavaro. E al 35’ la frittata sembra cotta, con Lobotka ad avanzare indisturbato, servendo a Osimhen un rasoterra filtrante che il numero 9 infila alla spalle di Okoye. Ma il Var interviene e annulla per fuorigioco. Udinese in confusione e Napoli al controllo mentre i minuti scorrono impietosamente e la nord intona i consueti cori contro squadra e proprietà, applaudita dal resto del pubblico friulano. Ma a salvare la ghirba arriva in pieno recupero il gol in mischia di Success, rimandando agli ultimi tre spareggi il discorso salvezza. 

Edi Fabris 

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