Martín Payero chiaramente fermato in area davanti il portiere da Jacopo Fazzini che lo strattona tenendo vistosamente la maglia bianconera.

Impresentabile, sconfortante. E indegna della sua gente, di tanta

partecipazione, di tanto affetto e sostegno, di tante attese. Ecco

l’Udinese come si è offerta per gran parte del campionato e, peggio

che mai, in questa sfida con l’Empoli che, se vinta, avrebbe garantito

la salvezza. Ne è uscito un pareggio fissato da due rigori, quello

bianconero realizzato da Samardzic (che aveva procurato il penalty

empolese) al minuto 90 + 14, come tempistica addirittura gol da record

per la storia del calcio italiano.

Martín Payero si alza sopra tutti per prendere il colpo di testa.

Il tracollo totale è stato a un niente: la partita era persa e con

essa probabilmente la serie A, prima che qualcosa scattasse nel cuore

e nella testa dei bianconeri che si sono buttati tutti avanti

sull’ultimo pallone in un’azione concitata e insistita in cui l’ultima

parola l’ha avuta l’arbitro Guida il quale, dopo un lungo check e il

richiamo al Var, ha giustamente decretato la massima punizione per una

evidente trattenuta di Payero sotto porta.

Martín Payero chiaramente fermato in area davanti il portiere da Jacopo Fazzini che lo strattona tenendo vistosamente la maglia bianconera. In condizioni normali il portiera Elia Caprile non avrebbe avuto scampo.

Così l’Udinese resta ancora padrona della sua vita. Andrà a giocarsela

domenica a Frosinone che si è quasi messo al sicuro vincendo a Monza:

35 i punti dei ciociari, 34 quelli dell’Udinese, 33 per l’Empoli che

nell’ultima ospiterà la Roma. Dopo la Salernitana la serie B ha

risucchiato anche il glorioso Sassuolo, cui è risultato fatale il

grave infortunio che ha tolto di mezzo Berardi, l’uomo più talentuoso.

La terza condannata la decreterà l’ultimo turno. Ammesso e non

concesso che si tratti dell’ultimo atto. Dovesse accadere, per

esempio, che l’Udinese perde e l’Empoli pareggia, entrambe

chiuderebbero a quota 34 rendendo quindi necessario lo spareggio.

La delusione è stata enorme. Non può essere addebitato solo

all’infortunio di Success dopo 7 minuti, con l’ingresso del bizzoso

moscerino Brenner, la condizione d’impotenza in cui è piombata

l’Udinese. E’ vero che la squadra – e lo ha spiegato Cannavaro – aveva

lavorato in settimana tenendo come punto di riferimento il nigeriano.

Ma non stiamo parlando di un fenomeno, dell’uomo decisivo che Success

mai è stato, per cui risulta difficile da spiegare il crollo mentale

ma pure tecnico che ha investito la squadra. Tutti sono vistosamente

calati, mentre di pari passo l’Empoli prendeva le misure e prendeva

coraggio avendo annusato che era possibile pure il colpo grosso.

Guida nonostante le ripetute rimostranze è andato fino in fondo ed ha capito con l’ausilio del Var l’evidente fallo in area su Payero.

Nulla di veramente nuovo, in realtà: da una parte l’Udinese incapace

di creare manovra offensiva e qualche pericolo reale (ricordiamoci

dell’unica vittoria casalinga in tutto il campionato); dall’altra una

squadra abituata a situazioni estreme, a combattere partendo dalla

solidità difensiva per sviluppare poi fiammate offensive su una delle

quali aveva anche segnato (sassata di Maleh) vedendosi annullare la

marcatura per una gomitata di entità dubbia rimediata da Kristensen.

Di ciò si è tanto lamentato Nicola, come del chilometrico recupero

finale.

E domenica cosa succederà a Frosinone? L’Udinese deve provare a

vincere perché soltanto così si metterebbe al sicuro da sola.

Ma, con concreto realismo, deve farlo nell’unico modo che può riuscirle e che

le è riuscito in altre occasioni contro avversarie di gran nome: cioè

lasciando il pallino del gioco agli avversari. Sfidare Di Francesco

sul piano del gioco vorrebbe dire finire nella bocca del leone. Questa

Udinese non riesce a costruire né a manovrare, vive di rilancio, di

recuperi e ripartenze, non ha altro in faretra, ovviamente sempre

fidando che la difesa regga, e che tengano i muscoli e la testa di

Walace il santo protettore della terza linea.

Il resto è soltanto speranza, di Cannavaro e nostra, di recuperare un

po’ di qualità per alimentare la fase d’attacco. Ci vorrebbero il

miglior Pereyra e Thauvin nella versione ante-infortunio da aggiungere

all’unico interprete che contro l’Empoli si è dimostrato degno del

palcoscenico, ossia Davis. Il resto, Samardzic compreso, è mediocrità

che non ti porta da nessuna parte.

Il Frosinone ha buoni due risultati su tre, l’Udinese non può

scegliere. Ma comunque finisca la storia, la certezza (non sensazione)

è che già a caldo debba partire una rifondazione totale, di metodi e

strategie societarie, di mentalità, di uomini.

Samarzic “placato” in area.

Martín Payero chiaramente fermato in area davanti il portiere da Jacopo Fazzini che lo strattona tenendo vistosamente la maglia bianconera.

La squadra Udinese che protesta per l’evidente atterramento di Martín Payero fermato in area davanti il portiere da Jacopo Fazzini davanti tutta la squadra bianconera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Explore More

Ordinati presbiteri 4 diaconi nella Cattedrale di Udine

Udine – La Cattedrale di Udine ha una grazia del Signore, pertanto siamo a Lui riconoscenti e preghiamo perché questi giovani possano essere sempre entusiasti, coraggiosi, fedeli nel servire il

Promessa mantenuta

Dopo la brutta prestazione contro Rimini, capitan Alibegovic aveva assicurato massimo impegno per ottenere una vittoria nella prima in casa contro Nardò e così è stato.  Le certezze dello scorso anno e

Italia Argentina 18-50

Italia Argentina 18-50