Corno di Rosazzo celebra il suo artista
NEL CENTENARIO DELLA NASCITA MOSTRA DEDICATA A F. PRESTENTO
Il 5 luglio l’inaugurazione a villa Nachini
Un intero paese si stringe nella memoria del proprio artista nel centenario della nascita e a un anno esatto dalla sua morte. Francesco Prestento, scomparso lo scorso anno a 99 anni, sarà celebrato con una grande mostra delle sue opere allestita a villa Nachini Cabassi in programma da luglio a dicembre. Il prossimo 5 luglio, alle 18.30, avrà luogo la venice della rassegna del pittore di Corno di Rosazzo chiamato confidenzialmente “Chichi”.
“Chichi dai morars, arte fra canto, musica, poesia, storia e sport” è il titolo della mostra che sarà affiancata da vari eventi collaterali animati da tutti i sodalizi comunali. A promuovere questa articolata iniziativa è il Circolo Culturale Corno con il patrocinio del Comune di Corno di Rosazzo a cui si affiancano le associazioni del territorio, Corale Fogolâr, Corpo bandistico, Gruppo teatrale El Tendon, Biblioteca comunale, Afds – sez. di Corno, Gruppo Ana, A.R.T.E., Sagre dai Glaudins, Comitato festeggiamenti Sagre dal Gjâl, Comitato Fiera Vini, Sagre di Noax, Riserva di Caccia, che animeranno gli appuntamenti di contorno per tutta la durata della mostra.
Francesco Prestento fu un pittore la cui forte espressività e personalità artistica gli è stata riconosciuta sia in ambito regionale che extra-regionale. Nella rilettura del suo Friuli, semplice e poetico, visse un grande entusiasmo per il colore trasferendo nei suoi quadri le memorie personali intrecciate alla vita comunitaria.
Corno di Rosazzo fu la sede prevalente della sua opera pittorica, ma non mancò di collaborare con diversi circoli artistici e culturali friulani e con vari enti territoriali. Il tributo corale a questo personaggio, quindi, è parso ai promotori dell’evento il modo più consono per ricordare la figura di Prestento a cui si è pervenuti grazie al fondamentale contributo dei suoi familiari.
La mostra pittorica è curata, tra gli altri, dall’artista Renato Paoluzzi e dal critico d’arte Vito Sutto.