PORDENONE CITTÀ DI RESIDENZA DELLA GUSTAV MAHLER JUGENDORCHESTER: IN CORSO FINO A SABATO 17 AGOSTO LA RESIDENZA AL TEATRO VERDI DI PORDENONE PER LA PREPARAZIONE DEL TOUR ESTIVO. LUNEDÌ 12 AGOSTO A TOLMEZZO E MARTEDÌ 13 AGOSTO A VENZONE, DUE CONCERTI DECENTRATI DELLA GMJO, SOTTO LA CONDUZIONE DEL M° CHRISTIAN BLEX.
PORDENONE- Prosegue fino al 17 agosto al Teatro Verdi di Pordenone il progetto di alta formazione musicale che vede protagonista la Gustav Mahler Jugendorchester, la più famosa e celebrata Orchestra giovanile al mondo, fondata nel 1981 da Claudio Abbado, che riunisce una selezione dei più talentuosi orchestrali europei in circolazione. Sono oltre 100 i giovani musicisti della Gmjo in residenza per la seconda volta – la prima in primavera –a Pordenone. Grazie al sostegno della Regione e PromoTurismo FVG con il Comune di Pordenone, il Verdi non solo si pone al pari dei teatri musicali delle grandi capitali europee come Berlino, Vienna, Amburgo, Dresda e Salisburgo, ma si impone ormai quale città d’elezione per la residenza artistica dell’Orchestra facendo registrare quest’anno un totale di 31 giornate complessive tra formazione musicale e concerti.
Come di consueto, la residenza estiva della Gmjo presenta anche due concerti decentrati ad ingresso libero in altrettante località regionali di particolare rilevanza storico-turistica: quest’anno il Duomo di Tolmezzo (12 agosto alle 20.00) e il Duomo di Venzone (martedì 13 agosto alle 20.00), entrambi sotto la direzione di Christian Blex. Il programma musicale presenta due pagine celeberrime: l’Idillio di Sigfrido di Wagner e la Sinfonia “Incompiuta” di Schubert. Wagner compose l’Idillio di Sigfrido nel 1870, come regalo di compleanno alla moglie Cosima (figlia di Liszt, e già sposa di Hans von Bülow), celebrando anche la nascita, avvenuta pochi mesi prima, del loro terzo figlio, Sigfrido. Sono presenti anche numerose citazioni della Tetralogia di Wagner (tra cui anche alcune dall’opera Sigfrido) trattate qui in chiave cameristica, ma con la fluidità e morbidezza tipiche dell’elaborazione tematica di Wagner. Fluidità e morbidezza sono anche caratteristiche della musica di Franz Schubert, e in particolare della Sinfonia n. 7, detta “incompiuta” in quanto consiste solo nei primi due movimenti e in alcune battute del terzo, di solito non eseguite in concerto. Questa Sinfonia è un chiaro esempio di come Schubert sappia proporre un’alternativa netta al sinfonismo di Beethoven, con ombreggiature, transizioni e morbidi cambi di colore che sembrano “accadere” a prescindere da alcun gesto volontaristico del compositore.
«Per me lavorare con la Gmjo è il più grande dei privilegi – racconta Christian Blex –. Questi giovani musicisti non solo sono tra i più talentuosi della loro generazione in tutta Europa, ma sono animati da un fuoco davvero raro e allo stesso tempo capaci di grande maturità e disciplina musicali».
A settembre, a sigillo delle residenze e del tour estivo internazionale, la Gmjo proporrà due grandi concerti in esclusiva sotto la direzione di Ingo Metzmacher, attuale direttore Artistico del KunstFestSpiele Herrenhausen.
Lunedì 2 settembre alle 20.30 al Teatro Verdi di Pordenone con un programma incentrato sulla Terza Sinfonia di Bruckner – uno dei massimi capolavori del compositore austriaco –, Parsifal di Wagner e il raro brano di Luigi Nono A Carlo Scarpa, architetto, ai suoi infiniti possibili.
Mercoledì 4 settembre, sempre alle 20.30 al Teatro Verdi, il programma proporrà una delle più importanti opere di Šostakovič, la Sinfonia n. 8 op. 65, due Ouverture di Beethoven (Coriolano e Leonore n. 3) e Cinque pezzi per orchestra op. 16 di Schönberg.