Mediazione linguistica più efficace e miglioramento degli sportelli al cittadino. L’Assessora Facchini: “Un passo avanti fondamentale per le esigenze di tutti”
Potenziare e rilanciare la capacità del sistema territoriale di fornire servizi adeguati ai cittadini di origine straniera presenti nel territorio udinese, cercando di superare quelle barriere linguistiche e culturali che spesso costituiscono i problemi di più difficile soluzione nel rapporto tra istituzioni e cittadini di paesi terzi.
È quanto si propone il progetto che il Comune di Udine, come ente capofila, ha realizzato in collaborazione con la Prefettura e la cooperativa sociale Codess, presentandolo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il “Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2021-2027” (FAMI), e ottenendo un finanziamento di oltre 370 mila euro. Il progetto partirà tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.
L’Assessora Facchini
“Dare la possibilità a tutte e tutti di accedere facilmente e utilizzare i servizi comunali è fondamentale. Lo è perché è un diritto, ma anche perché è una delle basi su cui costruire una comunità realmente aperta e moderna. Il progetto che avvieremo tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo ci consentirà di aumentare i punti di collegamento tra le istituzioni e i cittadini di paesi terzi, promuovendo una sempre maggiore partecipazione attiva agli sviluppi della comunità cittadina, e di conseguenza la coesione del tessuto sociale udinese”, commenta l’Assessora alle Pari Opportunità e Demografica.
Cosa prevede il progetto
Entrando nel dettaglio, il progetto porterà a un potenziamento degli uffici già presenti e attivi presso i Servizi Demografici, e all’attivazione di nuovi punti d’accesso ai servizi, in particolare presso gli uffici dei Servizi Educativi e del Servizio Tributi, coinvolgendo anche i Servizi Sociali dell’Ambito territoriale, la Prefettura e la rete di associazioni di volontariato che operano nel settore dell’assistenza ai cittadini stranieri.
Nel concreto, infatti, verrà rafforzata la capacità di risposta degli sportelli a cui fanno accesso persone di origini sempre più diverse, anche attraverso l’introduzione di figure professionali del Terzo settore con competenze specifiche nella mediazione culturale e nei processi amministrativi legati all’immigrazione. Queste figure avranno il compito di intercettare le problematiche dei cittadini stranieri, fornendo loro orientamento nella raccolta e nella produzione dei documenti necessari per l’accesso ai servizi, fattore quest’ultimo che rappresenta spesso il punto di maggiore criticità nel rapporto con gli enti pubblici.
Da un lato il comune faciliterà l’accesso ai servizi delle persone d’origine straniera con cultura e lingue molto diverse da quella italiana e che non parlano inglese, dall’altro renderà questi servizi più efficaci.
“Per alcune persone residenti a Udine, le barriere linguistiche o culturali rendono molto difficile il rapporto con le istituzioni, compromettendo l’accesso a servizi di cui hanno diritto. Anche per questo motivo, il progetto per noi è molto importante, perché conferma il nostro impegno a rendere quei servizi davvero accessibili e pienamente fruibili, con attenzione alle richieste e alle necessità di tutti i cittadini”, ha sottolineato L’Assessora Facchini.