L’assessore Gasparin: “Passo avanti importante sia per l’integrazione che per la sicurezza della comunità. Focus sui progetti educativi”
Migliorare la gestione dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati presi in carico dal Comune di Udine, arricchendo l’offerta educativa, puntando sui percorsi di apprendimento dell’italiano e su quelli di formazione professionale. Questi, in sintesi, gli obiettivi del bando per la gestione biennale dell’accoglienza dei minori stranieri che il Comune di Udine ha reso pubblico, destinando poco meno di 15 milioni di euro all’affidamento del servizio di accoglienza e integrazione per i prossimi due anni, con opzione per un terzo con un apporto aggiuntivo di ulteriori 8 milioni circa.
Questa significativa cifra, che si traduce in una quota giornaliera di 110 euro per minore per un totale di massimo 185 minori accolti, riflette sia l’aumento dei costi di gestione dei servizi, sia la maggiore compartecipazione economica da parte delle Prefetture, di fronte a una crescente complessità delle sfide connesse all’accoglienza di questi giovani.
La pubblicazione dell’attuale bando di concorso, che scadrà il prossimo 11 novembre, sostituisce i precedenti tre affidamenti per la gestione del servizio, l’ultimo scaduto lo scorso 30 settembre, sistematizzando il rapporto tra l’ente municipale e i soggetti economici prossimi affidatari.
Alcuni dati
L’attuale contesto vede oltre 150 minori stranieri non accompagnati affidati alle cure del Comune di Udine. Questo numero si inserisce in un quadro regionale più ampio: al 31 agosto 2024, secondo i dati rilasciati mensilmente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel territorio dell’ex provincia di Udine erano ospitati 345 msna, oltre il 50% del totale dei minori stranieri presenti nella regione Friuli Venezia-Giulia. La provincia di Udine, nello specifico, è al quindicesimo posto in Italia tra quelle che ospitano più msna, con una distribuzione al 31 agosto scorso che la avvicinava al territorio di città molto più grandi come Firenze (347 minori ospitati), Bologna (481), Torino (468) o Napoli (450).
Le parole dell’Assessore all’equità sociale Stefano Gasparin
“La costruzione di questo bando conclude un percorso di confronto al tavolo con le istituzioni statali e i soggetti che si occupano dell’accoglienza di questi ragazzi in città, con l’obiettivo di rispondere finalmente a una serie di esigenze emerse più volte in questo dialogo. Al centro della nostra attenzione c’è infatti la necessità di prevedere progetti educativi e di integrazione sociale. La sfida più importante che dobbiamo affrontare è occupare il tempo dei minori stranieri con progetti educativi efficaci e percorsi formativi che puntino alla loro integrazione nella comunità. È per questo motivo che la nostra richiesta principale è un potenziamento della parte educativa dei progetti d’accoglienza, con grande impegno sia per l’abbattimento delle barriere linguistiche che per la creazione di percorsi di formazione professionale. La gestione dei minori non accompagnati è un tema irrisolto a livello nazionale e le comunità locali si trovano spesso in difficoltà anche a causa del numero elevato dei minori delle strutture, perché non possiedono gli strumenti per superare le criticità. Il nuovo bando è un passo avanti importante sia per l’integrazione dei ragazzi, sia per il bene della comunità in termini di sicurezza”.
Un progetto ambizioso per l’integrazione
Entrando nel dettaglio, come anticipato, il bando non si limita a richiedere la semplice accoglienza materiale presso strutture attrezzate, ma prevede la realizzazione di progetti educativi completi e articolati.
Oltre all’apprendimento della lingua italiana, il progetto includerà una mediazione linguistica nella lingua madre del minore, facilitando la comunicazione con gli operatori sociali e sanitari. Questo approccio multilingue è ritenuto strategico per costruire un rapporto di fiducia e agevolare il percorso di integrazione.
L’obiettivo, inoltre, è creare per ogni minore avrà un progetto educativo individualizzato, elaborato in collaborazione con l’assistente sociale che tenga conto della sua storia personale, delle sue capacità e delle sue aspirazioni future.
Il bando prevede poi l’inserimento in corsi di alfabetizzazione, l’assolvimento dell’obbligo scolastico e l’accesso a percorsi di formazione professionale, al fine di garantire ai minori le competenze necessarie per un futuro autonomo e indipendente. La formazione non si limita all’ambito scolastico e lavorativo, ma comprende anche moduli formativi sulla sicurezza domestica, stradale e sui luoghi di lavoro, nonché percorsi educativi sull’affettività, l’educazione civica e la legalità.
Il progetto promuove infine l’apprendimento della lingua inglese e di competenze informatiche, utilizzando metodologie ad hoc per rendere l’apprendimento più efficace.