PASIAN DI PRATO  /  S’intitola “Un secolo di arte grafica dal realismo alla metafisica, dall’informale all’arte concettuale” l’interessante mostra proposta dall’associazione “All’ombra del campanile APS” di Passons nelle sale espositive al civico 2 di via Villalta, nella frazione di Passons appunto: curato da Didier Zompicchiatti, l’allestimento sarà inaugurato alle ore 18 di venerdì 25 ottobre (l’evento si terrà in Sala Zuliani) e si potrà poi visitare, con ingresso libero, fino a lunedì 11 novembre, giovedì e venerdì dalle 16 alle 20, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20  e nel giorno di chiusura dalle 16 alle 18.30. 

La rassegna offrirà un excursus sulla produzione grafica di artisti nazionali (da Giorgio Morandi a Emilio Vedova) e internazionali (da Picasso a René Magritte) dai primi del Novecento ai giorni nostri, attestando l’evoluzione del linguaggio e del significato dell’opera grafica ed evidenziando il ruolo che la stessa ha avuto per i maestri e per i collezionisti nel corso degli anni. Le opere provengono da collezioni private. 

«Una mostra ambiziosa – commenta il presidente del sodalizio promotore, Massimiliano Venier -, che raccoglie il testimone della passata edizione del nostro evento espositivo autunnale, “Pop Art”, apprezzatissimo dai visitatori».

Le avanguardie storiche d’inizio Novecento hanno contribuito, sia pure in modo e in misura differente l’una dall’altra, al completo stravolgimento del concetto di arte, ponendo le basi a una nuova idea di artista e di valore artistico: «Ciò – spiega il curatore Zompicchiatti – è dovuto anche alla mutata visione filosofica, ai cambiamenti socio-economici, alle vicende che portarono alla seconda guerra mondiale e al diverso concetto di uomo e umanità, per arrivare infine alla precarietà, sempre più sconvolgente, del nostro tempo, che sembra distruggere ogni speranza di durata. In questo contesto si sono sviluppati innumerevoli movimenti artistici, che hanno permeato ogni strato sociale, in qualsivoglia parte del mondo. Questa esposizione dà un piccolo ma prezioso esempio di alcuni di essi, contrapponendo il Realismo di Guttuso e Zigaina all’Informale di Afro e Vedova, la Metafisica di De Chirico allo Spazialismo di Fontana, con un accenno alla Transavanguardia (Chia, Paladino) e al Concettuale (Kossuth). Essendo state scelte solo opere grafiche, si è tributato un doveroso omaggio a maestri quali Picasso, Morandi e Barbisan, che si sono distinti in tale espressione artistica. Un occhio di riguardo è stato riservato pure ai friulani Alviani e Ciussi, senza dimenticare il triestino Spacal e lo sloveno Music. Se i parametri di lettura dell’arte del Novecento – conclude – sono cambiati, richiedendo un atteggiamento diverso da quello tradizionale e divenendo spesso ardui e di difficile comprensione, il fine divulgativo di questa rassegna invita ad abbandonare ogni preconcetto, ogni prevenzione, spingendo lo spettatore a cogliere nei movimenti artistici contemporanei una delle realtà che ci appartengono, parte essenziale e testimonianza del nostro momento storico».

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