Click. La scatoletta s’apre e ne schizza fuori un tonno infuriato di

novanta chili libero di involarsi verso il mare aperto. Quella

scatoletta di latta è la difesa dell’Udinese che si fa trovare

scoperta e fragile di fronte al tracciante che pesca Lukaku libero e

lanciato, imprendibile con la sua potenza per i nostri arrancanti

difensori centrali.

Siamo al 5’ della ripresa. Il gol con cui il centravanti belga

pareggia il conto con la rete iniziale di Thauvin (ribattino vincente

su rigore respinto da Alex Meret) segna la linea di demarcazione tra

due partite.

La prima – che l’Udinese gioca con forza, concentrazione e anche buona

organizzazione – è di stampo fisico: i nostri tengono bene il campo

pressando, occupando compatti gli spazi per poi ripartire con ficcanti

contropiede. Nulla lascia presagire cosa accadrà dopo, o meglio si

spera che gli uomini di Runjaic reggano su quelle frequenze. Resterà

solo una speranza.

La seconda partita, che nasce appunto dal gol di Lukaku, si disputa su

altri parametri. L’Udinese ha perso Lovric per infortunio muscolare

poco dopo la mezz’ora, le energie cominciano a scemare come la tenuta

mentale, le distanze si dilatano e si perdono riferimenti, cosicchè il

confronto si incanala su altri parametri, anzitutto quelli della

qualità individuale.

E allora il confronto si fa impari, c’è un bel po’ di distanza tra la

caratura degli uomini di Antonio Conte e i nostri bianconeri, che

avrebbero spuntato il risultato positivo a una sola condizione, che

tutti fossero al massimo, in forma perfetta. Accade, invece, che i tre

della difesa (mamma mia, mai visto Giannetti così in difficoltà, ma

pure Bijol finirà con l’insufficienza) incappino nella peggiore recita

stagionale; che nella squadra s’insinui un senso di rassegnazione: non

ce la faremo mai! Che i cambi aggiungano muscoli ma senza una finalità

precisa. E così il Napoli accelera e va, preme e comanda fino

all’autorete di Giannetti (è la seconda nel giro di tre partite

dell’argentino) e fino al tris di Anguissa con un inserimento in copia

carbone con l’azione del primo gol.

Arrabbiati? No, neanche un po’. L’Udinese è una squadra ancora in

formazione e deve aggiungere qualità per alzarsi di livello: con le

migliori della classifica ha sempre perso (brilla ormai lontano il

successo sulla Lazio) , con le altre può giocarsela e se l’è giocata

spesso bene, con le eccezioni del match di Venezia e quello interno

col Genoa, assicurandosi una classifica rassicurante. Posizione

veritiera che rispecchia un valore. Gennaio porterà forze nuove, come

l’esperto Omar Solet in difesa e l’innesto speriamo duraturo di Alexis

Sanchez. A proposito del cileno, che mordeva il freno in panchina,

condividiamo la scelta di Runjaic di non mandarlo in campo. A fare

cosa con la partita ormai compromessa e segnata?

#udinese napoli

 

Giannetti accompagna la palla in rete, con un sbigottito Sava. #udinese napoli PhotoLife Udine
Mister Runjaic ha ancora la palla in mano, una buona classifica, speriamo nel giusto riscatto. PhotoLife Udine
Florian Thauvin
Florian Thauvin super pressato dagli avversari, soprattuto dopo il gol. #udinese napoli PhotoLife Udine www.photolife.it
Lukaku marcato da Jaka Bijol, mentre Karlström vince il contrasto e porta via la palla. #udinese napoli
I cambi sono stati fondamentali per il proseguo della gara. #udinese napoli PhotoLife Udine
Un buon Zemura ha difficoltà a contenere Politano. #udinese napoli

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