Anche i fabbri vanno in paradiso se li metti a lavorare nell’ambiente
giusto, se non li costringi a usare soltanto incudine e mazzuolo. A
Firenze, nessuno ha interpretato il doppio ruolo, con una metamorfosi
sorprendente solo in apparenza, come Thomas Kristensen.
Sciagurato randellatore quando al sesto minuto fa volare Sottil jr in
area con un intervento da ergastolo (rigore); angelo senza ali quando
nella ripresa, riportato a sinistra su zolle che ha già frequentato
con profitto, si erge implacabile a intercettare ogni moscerino che
passa in quota. E ne sono piovuti a decine di palloni nell’area
bianconera nel tentativo viola di rimettere in piedi la partita
ribaltata.
E qui – diciamolo francamente – Palladino non si è dimostrato quel
grande stratega che dicono sia: l’unico modo per attaccare l’Udinese è
con palla a terra, con fraseggi stretti e veloci. I cross le fanno un
baffo dotata com’è di difensori fisicamente strutturati, lenti nel
breve ma insuperabili nel gioco aereo.
Mentre il collega s’avvitava nell’impotenza, il nostro Runjaic si era
corretto in tempo: si pensava che all’intervallo cambiasse proprio
Kristensen, invece ha lasciato negli spogliatoi Tourè (una forza della
natura inattiva nei primi 45’), per inserire il reattivo Abankwah, uno
che sponsorizziamo da mesi ritenendolo pronto per la titolarità.
Dunque perdonato Kristensen per l’erroraccio iniziale, spostato però
sul fianco sinistro di Kabasele schierato a sorpresa centrale per
l’indisponibilità anche di Bijol.
E’ l’unica mossa che s’è concesso Runjaic. L’unica iniziativa
visibile, perché nello spogliatoio deve essere successo ben altro sul
piano dialettico, del confronto tra tecnico e squadra. L’Udinese
rientrata in campo nella ripresa è stata un’altra squadra. Convinta,
potente, cattiva, piena di energia è andata a trovarsi il pareggio
(fulminea combinazione Ekkelenkamp-Lucca: ora i gol sono 6 per il
centravanti) dopo quattro minuti; subito dopo lo stesso Lucca si è
messo in proprio da acrobata prestigiatore inventandosi una rovesciata
finita sul palo, e peccato che nessuno abbia intuito la prodezza
seguendo l’azione per il possibile ribattino. Sono bastati pochi altri
minuti, in momenti di vera grazia bianconera, perché Thauvin, in una
delle sue irresistibili conversioni sincopate, trovasse l’angolino del
gol vittoria. Così “Le Capitaine” batte cinque, le stesse reti con cui
chiuse la scorsa stagione.
Con il terzo successo esterno (gli altri a Parma e a Monza), alla
17.ma giornata le vittorie complessive dell’Udinese salgono a sette,
già una in più di tutte quelle ottenute nello scorso campionato! I
punti sono 23, contro i 14 di un anno fa. I numeri non mentono: molto
è cambiato e molto cambierà in meglio nel prossimo futuro quando le
riflessioni al mercato di gennaio porteranno a una razionalizzazione
delle risorse, a nuovi equilibri nella rosa. Dipenderà da dove i
reggitori bianconeri vorranno arrivare. E’ in rampa di lancio un forte
innesto difensivo (Solet), arrivasse anche un esterno destro di valore
e pronto impiego, questa squadra potrebbe rivaleggiare per l’Europa. A
una condizione: di trovare la continuità che ora manca. In questo
senso Firenze ha dato un segnale importante: l’Udinese nell’occasione
è andata oltre solite cavolate (quella di Kristensen, erroraccci di
Atta e del portiere Sava), ha voluto caparbiamente superarle
dimostrando di essere più forte dei limiti individuali.
Ha giocato di squadra e ha vinto. Avanti così, con il Toro
all’orizzonte, ultimo ostacolo dell’anno solare.

https://www.udinese-life.it/2024/12/24/fiorentina-udinese-udinese-vuole-vincere-anche-i-fabbri-vanno-in-paradiso/
#Thauvin #Udinese: il gol PhotoLife Udine
#Udinese #Lorenzo Lucca in una prodigiosa staccata di testa. PhotoLife Udine

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