Si sa ormai il mondo dopo 4-5 anni cambia e quello che prima era una certezza poi può diventare un dubbio. L’informazione gira ormai a ritmi vertiginosi le fotografie i video e tutto ciò è comunicazione diventa la priorità per molti.
Avvertiamo in questi ultimi anni la tendenza ormai chiara in cui sempre più donne accettano di coprirsi e sempre più accettano il velo e per questo diventa di uso comune come facevano le nostre nonne 100 anni fa. Lo hanno ribadito tre capi della Lega con un no al VELO INTEGRALE. Oltre ad i problemi di ordine pubblico l’emancipazione femminile ne risente sempre più con il velo.
Per questo CISINT, DREOSTO e CALLIGARIS hanno chiesto un divieto:
“Serve un divieto per la copertura integrale del volto. È urgente. Sono sempre di più e sempre più giovani le donne, le ragazze, che indossano il velo integrale e il caso della scuola di Monfalcone, a cui non attribuiamo alcune responsabilità, è solo il sintomo di un’evidente pratica dell’uso di indumenti e accessori che coprano interamente volto e corpo.
Non è solo un tema di sicurezza, ma soprattutto di rispetto dei principi costituzionali e dignità della donna, è inaccettabile che lo Stato italiano accetti e faccia entrare nel nostro ordinamento, delle imposizioni culturali, che dietro la scusa della pratica religiosa, nascondono una pratica che limita le libertà delle donne e che è incompatibile con i principi fondamentali del nostro Paese.
La Lega pochi giorni fa, proprio su questo tema, ha depositato una proposta di legge al Parlamento atta a superare la vecchia legge del 75 sull’antiterrorismo, che per via della presenza del concetto di “giustificato motivo” – che la nuova legge mira a rimuove – di fatto non permette una piena attuazione del divieto di copertura del volto e introduce il nuovo reato di costrizione all’occultamento del volto che oltre ad inserire una nuova pena, in caso di condanna preclude la possibilità di richiedere la cittadinanza italiana.
E proprio per dare maggiore forza alla proposta leghista, il Capogruppo del Carroccio in regione FVG, Calligaris, presenterà una mozione in Consiglio regionale per chiedere alla Giunta e al Consiglio di esercitare le proprie prerogative per depositare la medesima legge alle Camere.
Dal canto suo, invece, l’europarlamentare Cisint ha scritto al Commissario europeo per l’eguaglianza Lahbib, affinché si adotti una legislazione uniforme per vietare l’uso del velo integrale nei luoghi pubblici in tutti i Paesi membri.
“È arrivato il momento di pretendere che l’Unione Europea prenda una posizione chiara e netta a difesa dei diritti e delle libertà delle donne. Serve un’azione coordinata a livello europeo per garantire coerenza normativa e tutelare i valori di libertà e parità su cui si fonda la nostra civiltà e rafforzare la sicurezza pubblica, dato che ormai sono diversi gli Stati europei che hanno introdotto norme per vietare l’uso del velo integrale ed è giunta l’ora di allineare la legge a livello europea, dato che anche la Corte dei diritti dell’uomo ha ritenuto valide e utili tali norme proprio in virtù della necessaria integrazione nella comunità in cui si decide di vivere e del rispetto delle regole ivi vigenti.”
Il 68′ ormai è passato nel dimenticatoio le pressanti richieste di uguaglianza, diritto di voto, libertà di movimento, opportunità di lavoro ecc non sembrano più la priorità di molte donne.
“La Lega FVG da Trieste a Roma a Bruxelles è perfettamente allineata per contrastare la sottomissione della donna e l’applicazione di regole contrarie al nostro ordinamento e ai nostri principi”, il segretario regionale leghista sen. Marco Dreosto.