Tre nuovi diaconi nella Chiesa di Udine: due di loro saranno ordinati sabato 22 febbraio in Cattedrale a Udine e continueranno poi il percorso verso il sacerdozio: sono Manuel Minciotti, 32 anni, di San Daniele del Friuli, ed Aeneid Ugonna Ozuo, 27 anni, originario di Ihioma, in Nigeria, che sarà ordinato per la Diocesi nigeriana di Orlu. Il 2 marzo, invece, nel duomo di Palmanova sarà ordinato Nicandro Mastrogiovanni, che invece sarà diacono permanente.

Sabato 22 febbraio sarà una giornata di festa per le Chiese di Udine e di Orlu, in Nigeria: due giovani del seminario di Castellerio, infatti, riceveranno il diaconato, terzo grado del Sacramento dell’Ordine sacro in vista di una futura ordinazione sacerdotale. Si tratta del friulano Manuel Minciotti e del nigeriano Aeneid Ugonna Ozuo. La celebrazione sarà presieduta dall’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, alle 10.30 nella Cattedrale del capoluogo friulano e sarà trasmessa in streaming sul canale Youtube della Cattedrale di Udine e in diretta su Radio Spazio.

«A Manuel ed Aeneid auguro di continuare il camino di discernimento verso il sacerdozio che hanno iniziato già da alcuni anni, seppure in modo diverso» ha affermato l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba. «Sono due giovani che possono essere una bella testimonianza anche per altri giovani: la loro scelta dice che è bello quando il Signore chiama, ma è bello anche rispondere “sì” e donare la propria vita al servizio di Dio e dei fratelli. Donando la vita si può sperimentare tanta gioia».

Chi sono i due diaconi ordinati verso il sacerdozio

Classe 1992, Manuel Minciotti è originario della Parrocchia di San Daniele del Friuli, cittadina dove è nato. Entrato in seminario a Castellerio, dopo un tirocinio pastorale nella Parrocchia udinese di San Pio X, attualmente svolge servizio sempre in città a Udine, ma nella Parrocchia di San Marco. Egli sarà diacono per l’Arcidiocesi di Udine.

Aeneid Ugonna Ozuo, invece, sarà ordinato diacono per la Diocesi di Orlu, in Nigeria. Nato nel 1997 a Ihiomi, nello stato di Imo (situato a sud-est della Nigeria), Ugonna Ozuo è in Friuli dal 2018. In virtù di una convenzione tra le Chiese di Udine e di Orlu, ha compiuto l’intero percorso di studi nel seminario di Castellerio; in passato ha svolto servizio nella Parrocchia di Basaldella e – attualmente – è in tirocinio pastorale nella Parrocchia di Codroipo.

A Palmanova l’ordinazione di un diacono permanente

Domenica 2 marzo, alle 18, il duomo dogale di Palmanova ospiterà un’altra grande festa per la celebrazione in cui l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba ordinerà diacono Nicandro Mastrogiovanni. Nato a Calvi Risorta, in provincia di Caserta, nel 1962, Mastrogiovanni è sposato da 36 anni e ha un figlio. Giunto in Friuli quarant’anni fa per svolgere il servizio militare, è sottufficiale in congedo dell’Esercito.

Mastrogiovanni vive a Palmanova dal 1992. Nella Parrocchia palmarina è ministro straordinario della comunione, catechista dei bambini (assieme alla moglie) e animatore della Liturgia della Parola (celebrazione che avviene quando non è presente un sacerdote). Dal 2015 e fino all’istituzione delle Collaborazioni pastorali, nel 2018, è stato direttore del Consiglio pastorale parrocchiale di Palmanova.

Mastrogiovanni si è formato in teologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Udine; ora, per lui, il passo del Sacramento dell’ordine nel grado del diaconato.

Chi è (e cosa fa) il diacono

Il diaconato è il terzo grado del sacramento dell’Ordine, preceduto – in ordine di preminenza – dall’episcopato e dal presbiterato; tra le tre tappe, tuttavia, è la prima a essere celebrata. Sebbene da anni sia in corso un dibattito sull’accesso al diaconato da parte delle donne, a oggi può essere ordinato diacono qualsiasi uomo con una solida e comprovata formazione teologica, indipendentemente se celibe o coniugato, con il consenso dell’Arcivescovo. Uomini sposati possono ricevere il diaconato soltanto con l’ulteriore ed esplicito consenso della moglie; chi invece riceve l’ordine del diaconato da celibe si assume l’impegno di mantenere il celibato.

Non tutti i diaconi proseguono il cammino verso l’ordinazione sacerdotale: se ciò avviene – come per Minciotti e Ugonna Ozuo – si parla di diaconatotranseunte, ossia “in transito” verso il grado del presbiterato: ovviamente essi vivono il celibato. Nel caso in cui un diacono non prosegua verso il sacerdozio (come avviene per tutti i diaconi coniugati, come per Mastrogiovanni), il suo diaconato viene comunemente definito permanente.

La promessa di obbedienza al Vescovo diocesano è propria dei diaconi, i quali, inoltre, si impegnano quotidianamente nella celebrazione della Liturgia delle Ore, ossia la preghiera che la Chiesa recita in vari momenti del giorno. Il diacono può amministrare il battesimo, conservare e distribuire l’Eucaristia, assistere e benedire il matrimonio, leggere la Sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere i funerali e la sepoltura. Il diacono tuttavia non può celebrare la Messa: al limite può presiedere la sola Liturgia della Parola. Parimenti, non può nemmeno impartire l’unzione degli infermi.

Nella liturgia il diacono si riconosce perché, a differenza dei preti, veste la stola “alla maniera diaconale”, ossia di traverso. Nelle celebrazioni il diacono può vestire la dalmatica, un antico paramento riservato proprio al servizio liturgico diaconale.

Diaconi nell’Arcidiocesi di Udine

Senza contare i tre nuovi ordinandi, attualmente sono 31 i diaconi in servizio nell’Arcidiocesi di Udine, con un’età media di 71 anni, nettamente maggiore rispetto alla media del Nord-est (in cui i diaconi hanno in media 66 anni). Il più giovane tra i diaconi udinesi ha 47 anni, mentre il più anziano ha un’età di 84 anni. Il più longevo tra loro è diacono dal 1977.

Sette diaconi prestano servizio in ospedali o case di riposo, mentre sei sono impegnati in servizi di Curia. Tutti loro, salvo rarissime eccezioni dovute all’età, fanno servizio nelle rispettive Collaborazioni pastorali, sostenendo la liturgia. A turno, i diaconi prestano servizio alle celebrazioni più solenni presiedute dall’Arcivescovo.

Si contano sulle dita di una mano i diaconi udinesi ancora impegnati in un’attività lavorativa, a differenza di quanti, invece, sono in pensione; molto pochi anche coloro che vivono il celibato, mentre quasi tutti i loro “colleghi” hanno moglie e figli.

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