Non ci facciamo mancare niente, di questi tempi. Anzitutto i punti che
si materializzano come pioggia in primavera. Con la vittoria di Lecce
(la quarta in trasferta) fanno 36, ben dieci nelle ultime quattro
partite. E’ un momento strepitoso per l’Udinese, ormai l’unica rimasta
a inseguire la pattuglia delle aspiranti europeiste con la leggerezza
che le deriva dal non avere pressioni o imperativi che non siano
quelli autoimposti di divertirsi e di stupire, sgambettando e facendo
arrabbiare di qua e di là. Di questo passo, un paio le prenderà da qui
alla fine.

Sta divertendosi pure Kosta Runjaic il quale, trovata la quadratura
col nuovo modulo, alza ancora l’asticella per far coesistere i due
artisti della compagnia, Thauvin e Sanchez. Non so voi come la vedete,
ma nel sottoscritto sta maturando una convinzione che per diventare
certezza ha bisogno di altri riscontri, di nuove evidenze. Intendo
sostenere che la somma di Thauvin più Sanchez non ti dà il meglio dei
due; all’opposto, toglie qualcosa a entrambi in termini di leadership
e incidenza tecnico-tattica.

I due si rispettano, evitano ogni iniziativa che potrebbe debordare
nella zona d’influenza dell’altro, c’è attenzione a non eccedere,
tutto ciò a scapito della naturalezza, dell’istinto e dell’estro.
Magari si rivelerà un falso problema, ma di sicuro mi sento di dire
che la scelta sia stata fatta da Runjaic nel momento particolare della
miglior forma della squadra e contro un avversario modesto che si
poteva domare anche perdendo qualche equilibrio nella fase difensiva.
In costruzione e avvicinamento alla porta avversaria, nella gestione
del primo tempo in particolare, si sono viste cose molto belle,
combinazioni e azioni di prima di alta caratura, con alta percentuale
di possesso. Testa sgombra, gambe sciolte, e via incontro a ciò che
verrà di più di una salvezza già in frigo.

Non ci facciamo mancare niente, dicevamo. Anche una sceneggiata di
quattro minuti irreali che ha opposto Lucca al resto della squadra al
momento di calciare il rigore concesso per una manata di Gaby a
Lovric. Detto come inciso: rigore quello? Allora è la morte del calcio
come sport di contatto. L’arbitro aveva visto giusto lasciando
correre, è stato il Var a costringerlo all’errore ordinando una review
invasiva e pretestuosa.

E chi doveva tirarlo il rigore? Secondo le gerarchie stabilite, era
Thauvin il rigorista, confermato nonostante due errori precedenti.
Cosa sia scattato nella testa di Lucca si può immaginare: nel cervello
del ragazzo si è materializzata la doppia cifra, il “10” da
raggiungere, il possibile gol che lo consacrava tra i bomber d’annata.
E quel chiodo si è conficcato nella sua mente come imperativo
patologico. Niente da fare: come il più grosso dei bambini nelle
partitelle della gioventù che tutti abbiamo giocato, Lucca si è messo
il pallone sottobraccio e ha respinto i compagni, tutti i compagni,
che cercavano di convincerlo a mollare l’osso. L’egocentrismo portato
all’eccesso a scapito della regola condivisa.

Ha tirato bene, preciso e potente, e ha segnato. Neppure per un attimo
si è pentito, neanche quando la sua esultanza è rimasta solitaria
perché nessuno dei bianconeri è andato a festeggiarlo, neanche quando
Runjaic l’ha sostituito: è andato in panca col sorriso, certo di aver
fatto la cosa giusta.

Di esemplare nella faccenda è stato il comportamento dell’allenatore:
“Quel gesto andava punito, Lucca non ha rispettato le regole” ha
spiegato alla fine il tecnico con logica ineccepibile e rigore
teutonico. Lui è il depositario dei valori del gruppo che dirige, è
l’interesse comune che deve essere salvaguardato, non quello
personale. Runjaic ha agito da vero condottiero e, d’intesa con la
società, tornerà sul caso in settimana. Per Lucca si profila una multa
e, nel caso di un ulteriore irrigidimento, potrebbe scattare
l’esclusione dalla formazione che sabato prossimo ospiterà al Friuli
il Parma, nel frattempo passato nelle mani di Chivu dopo l’esonero di
Pecchia. La difesa di Lucca potrà pescare soltanto nel lato tecnico,
che comunque non basterà: “Io ero sicuro di segnare, Thauvin li
sbaglia i rigori… ”.

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