
Il 21 marzo alle ore 18 la presentazione
“L’ULTIMO RIVELLINO”
Immaginifica storia nel Friuli del 2040
Massimo Govetto e un “poeta contadino” che da oltre 20 anni pubblica raccolte poetiche bilingue (italiano/friulano) con uno stile del tutto originale. Un’intensa attività di scrittore, parallela alla sua professione di imprenditore agricolo, che ora lo ha portato a pubblicare per i tipi di Campanotto Narrativa il suo primo romanzo breve dal titolo “L’ultimo Rivellino”. La pubblicazione sarà presentata venerdi 21 marzo alle ore 18 nella seicentesca cornice di Villa di Tissano (piazza Caimo 4 – Tissano) da Emilio Bertossi, autore e attore teatrale, Premio Friuli 2006, coadiuvato dal chitarrista Omar Malisan che offrirà gustosi intermezzi musicali. Sarà presente l’autore.
Del tutto surrealistica la narrazione di Govetto che immagina un Friuli proiettato nel 2040 con protagonista un agricoltore, Sebastiano Scalvini, del Quarto Rivellino, nella cortina esterna di Palmanova, alle prese con un giro di “sbef”, droga sintetica ricavata dagli scarti della lavorazione del mais, gestito dalla ‘Montasio cheese agency’ che ha fatto del campanile di Mortegliano la sua base operativa. Immediato emerge il richiamo alla ‘blave di Mortean”.
La fervida fantasia e la cifra stilistica della scrittura rendono simpaticamente agevole la lettura di questo romanzo che trae origine dai luoghi e dal lavoro agricolo dell’autore.
Non è affatto trascurabile la profondità del linguaggio simbolistico che rispecchia la spiccata sensibilità artistica e umana di Govetto di cui l’intera sua opera poetica è intrisa. “Chi è capace di lasciarsi morire per amore è incapace di morire davvero”, sentenzia il Nostro.
Con “L’ultimo Rivellino” Govetto ha coronato il sogno coltivato sin da ragazzo, ovvero scrivere un romanzo di genere fantascientifico inserito in un percorso poetico letterario di cui rappresenta solo una tappa foriera, auspicabilmente, di altri sorprendenti sviluppi.
